Medicina
Hiv e mucche: gli anticorpi delle mucche sono alleati alla lotta contro l’Hiv
Aids, i super anticorpi delle mucche aiutano a sconfiggere l’Hiv. Studio americano fa importanti passi avanti nella ricerca del vaccino contro l'Hiv
Mucche alleate contro l’Hiv
Le mucche hanno una capacità straordinaria di combattere l'Hiv e potrebbero potrebbe aiutare a sviluppare un vaccino contro l’Hiv per gli esseri umani. Questo è quanto sostengono scienziati dello Scripps Research Institute negli Usa a seguito di uno studio pubblicato sulla rivista Nature.
Mucche alleate nella battaglia contro l’HIV
Gli scienziati hanno rilevato come i potenti sistemi immunitari delle mucche producono rapidamente anticorpi specifici che neutralizzano il virus dell’Hiv.
Solo il 10-20% degli esseri umani con l'HIV sviluppa naturalmente gli "anticorpi neutralizzanti" (bNAbs) e questo esiguo numero di persone iniziano a generare tali anticorpi contro l’Hiv circa due anni dopo l'infezione. Sino ad ora però, nessun tentativo di stimolare questa produzione artificialmente ha dato esito positivo
Ma i ricercatori hanno scoperto che i bovini iniettati delle parti dell’Hiv che stimolano la risposta immunitaria hanno sviluppato la risposta immunitaria nel giro di poco tempo: tutti e quattro i vitelli sui quali è stato effettuato il test hanno sviluppato gli anticorpi neutralizzanti dell’l’Hiv rapidamente nell’arco di 35 a 50 giorni.
Anticopri delle Mucche contro l’Hiv: una nuova strada verso il vaccino
È la prima volta che l'immunizzazione ha innescato in modo affidabile la produzione di anticorpi anti-HIV nell'uomo o negli animali.
Le mucche non sono affette dall'HIV e gli anticorpi bovini non sono idonei per il trattamento clinico per gli esseri umani nella loro forma attuale. Ma gli scienziati hanno detto che lo studio potrebbe aiutare a guidare lo sviluppo di un vaccino contro l’Hiv.
"Una minoranza di persone che vivono con l'HIV produce bNAb, ma solo dopo un periodo significativo dell’infezione, a quel punto il virus del loro corpo è già evoluto per resistere a queste difese", ha affermato Dennis Burton, autore principale dello studio e un direttore scientifico All'Istituto Scripps Research.