Medicina
Parkinson, nuova terapia anti-Parkinson con farmaco direttamente al cervello
Primi test su nuovo trattamento contro la malattia del Parkinson: il farmaco sperimentale rigenera le cellule morenti
Morbo di Parkinson, terapia sperimentale direttamente al cervello da una porta. Il nuovo farmaco anti Parkinson
Nuovo trattamento sperimentale per la malattia di Parkinson prevede la somministrazione tramite una porticina aperta in un lato della testa. E’ questa la particolarità della terapia sperimentale che è stata testata in un trial clinico che ha coinvolto 35 pazienti. Metà dei partecipanti ha ricevuto un placebo, l'altra metà con il nuovo farmaco sperimentale meglio conosciuto come fattore neurotrofico derivato dalla linea delle cellule gliali (Gdnf) con il quale si punta a rigenerare le cellule cerebrali morenti e frenare la corsa della patologia.
Terapia anti-Parkinson, studio con 35 pazienti e i miglioramenti nei pazienti. L’effetto sui sintomi del Parkinson
I risultati dello studio clinico che ha coinvolto 35 pazienti sono pubblicati su 'Brain' e sul 'Journal of Parkinson's Disease', e anche la 'Bbc' online gli ha dedicato un ampio servizio. Per gli autori della ricerca i dati raccolti suggeriscono che è possibile risvegliare le cellule cerebrali danneggiate dal Parkinson.
Sebbene entrambi i gruppi abbiano mostrato miglioramenti nei sintomi, nei pazienti trattati con il farmaco sperimentale anti-Parkinson infatti, le scansioni cerebrali hanno rilevato un'evidenza visiva di questi miglioramenti proprio nelle aree del cervello colpite dalla patologia.
Parkinson nuovo farmaco sperimentale somministrato da una porta al cervello. L’intervento di chirurgia robotica
Ma a finire sotto i riflettori è anche l'impianto che fa da 'porta d'ingresso' per il farmaco. Secondo i ricercatori, infatti, potrebbe essere usato anche per somministrare la chemioterapia a pazienti colpiti da tumori cerebrali o per testare nuovi farmaci per Alzheimer e ictus.
I partecipanti al trial sono stati sottoposti a un intervento di chirurgia robotica per l'inserimento di 4 tubicini nel cervello, attraverso cui infondere il farmaco Gdnf direttamente nelle aree colpite con precisione millimetrica. Lo studio clinico 'in cieco' è durato 9 mesi.
Malattia di Parkinson ed effetti sul cervello, farmaco sperimentale aiuta la rigenerazione delle cellule cerebrali. I risultati ottenuti con la PET
I pazienti arruolati, ha spiegato il ricercatore principale dello studio Alan Whone, avevano scoperto di avere il Parkinson in media 8 anni prima. Ma secondo l'esperto quelli trattati con il farmaco mostravano immagini cerebrali che ci si aspetterebbe a 2 anni dalla diagnosi.
"Con la Pet (Tomografia a emissione di positroni) abbiamo mostrato che il farmaco arriva e interagisce con il suo obiettivo, le terminazioni nervose della dopamina, e sembra aiutare le cellule danneggiate a rigenerarsi o avere una risposta biologica".
Parla di risultati positivi anche un paziente coinvolto nello studio, Tom Phipps, 63 anni di Bristol, che dice di essere riuscito durante il trattamento sperimentale a ridurre i farmaci assunti per il controllo dei suoi sintomi. "Sento che mi ha portato un po' di tempo e ha ritardato il progredire della mia condizione", dice riguardo alla procedura.
Cervello, terapia per rigenerare le cellule danneggiate dal Parkinson con farmaco. I risultati dello studio sperimentale e il futuro della ricerca
Tutti i partecipanti hanno avuto l'opportunità di ricevere Gdnf per altri 9 mesi. A distanza di 18 mesi, quando tutti lo avevano ricevuto, entrambi i gruppi hanno mostrato miglioramenti dei sintomi, da moderati in su, rispetto ai punteggi ottenuti in precedenza. I ricercatori sperano in ulteriori studi che valutino anche l'aumento delle dosi di Gdnf o la durata del trattamento.