Medicina

Salute, superbatteri 33 piccoli killer letali per l’uomo

di Daniele Rosa

Le infezioni batteriche seconda causa di morte nel mondo dopo le cardiopatie

Salute,superbatteri killer letali per l'uomo

Sono infinitamente piccoli, vivono in ogni luogo del pianeta, si attaccano a molte specie e molto spesso sono mortali per gli uomini. Chi sono? I batteri, gli agenti patogeni responsabili della seconda causa di morte a livello mondiale. Lo conferma uno studio internazionale pubblicato su “The Lancet“. Lo studio rileva che “Le infezioni batteriche rappresentano la seconda causa di morte a livello mondiale subito dopo i decessi per cardiopatia ischemica. 33 agenti patogeni comuni (quelli studiati) sono stati responsabili di un decesso su otto (7,7 milioni) nel 2019”. Gli scienziati, attraverso i dati del Global Burden of Disease e della Global Investigation of Antimicrobial Resistance del 2019, hanno esaminato 33 microrganismi, spesso resistenti agli antibiotici e 11 tipi di infezioni, comprese quelle respiratorie, peritoneale e intra-addominale, diarrea, clamidia o gonorrea. I 33 killer osservati hanno tutti dimensioni microscopiche.Lo Staphylococcus aureus, ad esempio, grande appena 1,5 micrometri (mille volte meno di un millimetro), è capace di diffondere tossine causa di intossicazioni alimentari o infezioni interne spesso mortali. Un killer da oltre un milione di morti nel mondo.

Salute, i batteri circondano l'umanità e il pianeta

Purtroppo questi batteri si trovano dappertutto:nel cibo, nel corpo o nell’intestino di un animale, su molte superfici, o nell'acqua del rubinetto. Tra i più conosciuti e pericolosi : Staphylococcus aureus, Escherichia Coli o Klebsiella pneumoniae, Streptococcus pneumoniae, Pseudomonas aeruginosas, Enterobacter o Serratia. Questi microrganismi sono alla base di circa il 55% di tutti i decessi tra i batteri studiati nello studio. Ed è questa  la prima volta che vengono effettuate stime globali di morti associate a comuni batteri. Nel 2019, 13,7 milioni di persone nel mondo sono morte per qualche tipo di infezione e, di queste, più della metà, 7,7 milioni per comuni infezioni batteriche. “Ci sono molti altri importanti agenti patogeni che sono responsabili dell'elevato carico di morti per infezione, principalmente l'HIV tra le cause virali e la malaria tra quelle parassitarie, ma ci sono altre 1.400 specie conosciute di agenti patogeni umani responsabili dei decessi restanti” confermano i ricercatori.

Salute, le infezioni batteriche nei diversi paesi del mondo

 

Nello studio si è analizzato anche il rischio nei diversi paesi del mondo. Il tasso di mortalità è più alto nei paesi dell'Africa sub-sahariana (230 decessi ogni 100.000 abitanti) che nei paesi ad alto reddito, come l'Europa occidentale (52 decessi ogni 100.000 abitanti). La Repubblica Centrafricana ha avuto il più alto tasso di mortalità per età (394) e l'Islanda il più basso (35,7). Esistono molti antimicrobici efficaci per tutti i 33 batteri studiati, ma il problemi, nei paesi in via di sviluppo, sono molteplici. Tra questi : difficoltà di accesso ai farmaci, sistemi sanitari deboli o insufficienti programmi di prevenzione . Senza dimenticare i prezzi insostenibili dei farmaci , l’uso inappropriato di antibiotici per mancanza di educazione sanitaria, un’ automedicazione complicata  e catene di approvvigionamento inadeguate. Senza dimenticare il grande problema della malnutrizione.

Salute, i batteri killer nei bambini e nei giovani

Per età, Staphylococcus aureus è stato il più letale tra i soggetti di età pari o superiore a 15 anni, mentre Salmonella enterica serovar Typhi è stata responsabile del maggior numero di decessi nei bambini di età compresa tra 5 e 14 anni. Nei più piccoli il grande nemico era lo Streptococcus pneumoniae, e tra i neonati era la Klebsiella pneumoniae. Cosa manca allora a livello mondiale per combattere questa realtà drammatica? I ricercatori sono convinti che manchino iniziative globali di sanità pubblica. Nel 2020 un’analisi dei finanziamenti alla ricerca per le malattie infettive ha rilevato che, tra il 2000 e il 2017, la ricerca sull'HIV ha ricevuto 42 miliardi di dollari mentre le risorse per Staphylococcus spp erano poco più di 1.000 milioni di dollari e la voce per E. coli era 800 milioni. Gli autori dello studio sollecitano azioni rapide a partire dalla prevenzione delle infezioni con programmi ospedalieri mirati e iniziative di educazione sanitaria della comunità. Nei paesi con meno risorse, inoltre, è indispensabile migliorare "la gestione della malnutrizione e l’ accesso all'acqua potabile, ai servizi igienici e all'igiene".

Salute, infezioni batteriche anche nei paesi ricchi

Nei paesi ad alto reddito, invece, molte morti infettive sono legate a pazienti ospedalizzati e microrganismi resistenti. C'è sempre la necessità di migliorare l'igiene delle mani nelle strutture sanitarie, mentre l'uso prudente di farmaci antimicrobici e la gestione antimicrobica potrebbero contribuire a ridurre l'emergenza e la diffusione di batteri resistenti, sia negli ospedali che nella comunità". Gli scienziati hanno stimato che i superbatteri uccidono 1,2 milioni di persone ogni anno. Un'altra arma a disposizione per ridurre le infezioni batteriche è la vaccinazione. Esiste un farmaco contro lo Streptococcus pneumoniae, ma esiste un deficit di vaccini nei paesi in via di sviluppo e la popolazione non è protetta. Questi sono batteri sono ovunque, ed è  difficile non avere contatti con loro. Nei pazienti malati o immunodepressi, possono causare infezioni e la vaccinazione può decisamente ridurre il rischio di qualche superinfezione batterica. Ed anche su questo fronte i paesi ad alto reddito sono in posizione migliore per sviluppare vaccini mirati specificamente agli agenti infettivi. Vaccini che però dovrebbero essere alla portata di tutta l’umanità, cosa che al momento è lontana dall’esserlo.