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Michetti, sottoscritto il manifesto dei conservatori per Roma

di Vincenzo Caccioppoli

Manifesto dei conservatori per Roma: una sorta di decalogo propositivo, per provare a indirizzare la politica verso la sua dimensione più alta

E’ stato presentato al candidato sindaco del centrodestra Enrico Michetti, che lo ha sottoscritto, e alla stampa il 13 Settembre a palazzo ferrajoli a Roma, il manifesto dei conservatori per Roma. Non si tratta di un documento ideologico o un programma elettorale, come spiegano i promotori.

“Un Manifesto che è una sorta di decalogo propositivo, per provare a indirizzare la politica verso la sua dimensione più alta, quella valoriale” si legge nel documento di presentazione. Un Manifesto che provi a dare indirizzo e stimolo all’agire politico, per far sì che non sia estemporaneo ma sia legato a valori profondi, senza i quali qualsiasi azione di governo è destinata inesorabilmente a fallire. Il manifesto è un elenco di 10 parole che rappresentano altrettanti valori o simboli che rappresentando la grandezza della città eterna, la sua storia e la sua tradizione per cercare di rilanciarla in quel percorso virtuoso che da troppi anni è stato smarrito da chi ha governato la Capitale. “10 parole simbolo, per accompagnare un percorso di rinascita della città; una sfida che oggi è per Roma, ma che domani potrebbe essere la sfida per il governo della Nazione. Nel Manifesto, in un grande sforzo sintetico, si raccolgono le visioni del mondo delle culture politiche che pensiamo oggi siano le più adatte ad attraversare la complessità del nostro del tempo: conservatori, liberali, popolari, cattolici e riformisti”.

Questo documento nella mente dei suoi ideatori deve essere come la prima pietra di una sorta di casa comune “di chi difende e afferma una cultura della libertà, dell’identità, della memoria nazionale, delle radici giudaico-cristiane dell’Europa, dell’idea di Patria”.Bellezza, Spiritualità, Cultura, Innovazione, Libertà, Legalità, Mediterraneo, Sostenibilità, Solidarietà, Sussidiarietà, Futuro. Queste le dieci parole contenute i dieci fondamenti del documento che rappresentano altrettanti simboli di quello che è l’essenza del pensiero liberale conservatore e che vengono declinati per essere alla base del rilancio di una città da troppi anni bistrattata. Molto autorevole la lista dei promotori del documento che comprende tra gli altri il diplomatico Gabriele Checchia, Maurizio Leo della fondazione Kypseli, Gaetano Massara dell’associazione Guido Carli, Raffaele Fitto copresidente dell’Ecr e Guido Terzi di Sant’Agata.

“Il Manifesto ha l’ambizione di tracciare un ambito valoriale ben definito, che possa servire da bussola al futuro sindaco per indirizzare la propria attività al servizio di Roma”, spiega Giampaolo Rossi, di Medioera e primo firmatario del Manifesto. “Per essere un buon Sindaco non basta essere un bravo amministratore o un tecnico capace: serve una visione, valori e sviluppare idee che orientino la propria azione politica. Solo così si può costruire la Roma del futuro" ha invece detto Michetti sottoscrivendo il Manifesto dei conservatori per Roma.