Auto e Motori
ANFIA, Vavassori critica il piano europeo per l’auto: UE delude l’industria automobilistica
Il documento presentato dalla Commissione Europea manca di azioni concrete, lasciando insoddisfatte le aspettative del settore automotive su neutralità tecnologica e competitività.

Dopo mesi di incontri e sollecitazioni ai massimi livelli istituzionali, il documento rilasciato dalla Commissione Europea sul piano per l’industria automobilistica si rivela insufficiente, privo di indicazioni chiare e azioni concrete.
Nonostante le aspettative e le richieste avanzate da costruttori, componentisti e sindacati, il testo di 19 pagine contiene solo alcuni elementi di risposta alle urgenze del settore, senza delineare una vera strategia per affrontare le sfide della transizione ecologica e della competitività globale.
Secondo ANFIA, il documento non può essere definito un vero Piano d’azione, poiché manca di tempistiche certe, responsabilità definite e risorse economiche dedicate. Anche il nodo delle sanzioni previste per il 2025 nei confronti dei costruttori è stato solo parzialmente affrontato e in modo insoddisfacente. Ancor più grave è l’assenza di qualsiasi riferimento al comparto dei veicoli industriali, anch’essi soggetti alle medesime normative e fondamentali per la logistica e l’economia europea.
Le dichiarazioni della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, avevano alimentato aspettative su una revisione dell’obiettivo 2035 con l’introduzione del principio della neutralità tecnologica. Tuttavia, nel documento mancano risposte su come questo principio verrà attuato concretamente. Il Presidente di ANFIA, Roberto Vavassori, sottolinea la necessità di un portafoglio tecnologico diversificato che includa, oltre ai veicoli elettrici, anche soluzioni ibride plug-in e range-extender alimentate con carburanti di origine non fossile. Solo in questo modo si potrà garantire la sostenibilità della transizione e preservare l’occupazione nel settore automobilistico europeo.
L’industria automotive europea rischia di perdere competitività sotto la spinta dei produttori cinesi e delle politiche aggressive messe in campo dagli Stati Uniti per sostenere il proprio settore. ANFIA evidenzia che l’unico modo per contrastare questa minaccia è un piano di rinnovo del parco circolante, oggi con un’età media di 12,5 anni e caratterizzato da alte emissioni. Senza un’azione concreta a favore della produzione europea di veicoli e componentistica, il comparto rischia di essere travolto dalla concorrenza internazionale.
Nonostante alcuni segnali positivi come il sostegno allo sviluppo di veicoli connessi, a guida autonoma e software defined vehicle, il documento della Commissione appare privo di una visione d’insieme per garantire un futuro solido all’industria automobilistica europea. Per questo, ANFIA e le altre associazioni di settore continueranno a chiedere interventi strutturali e misure efficaci che possano supportare concretamente la transizione industriale senza compromettere la competitività del comparto.