A- A+
Auto e Motori
Citroen Méhari: un'icona di libertà e design che ha segnato l'era dell'automobile

Nel panorama dell’automobile, pochi veicoli possono vantare una storia così ricca e affascinante come quella della Citroën Méhari.

Lanciata il 16 maggio 1968, nel mezzo di un periodo di grande turbolenza sociale e politica in Francia, la Méhari rappresentava qualcosa di completamente nuovo. Fu proprio questa sua unicità a renderla immediatamente riconoscibile e, col tempo, a trasformarla in un'icona intramontabile.

La Méhari deve il suo nome a una razza di dromedari del Nord Africa, noti per la loro resistenza e capacità di sopravvivere nelle condizioni più difficili. Questo nome, scelto con cura, non era solo un vezzo esotico, ma racchiudeva in sé la promessa di un veicolo altrettanto robusto e versatile, capace di affrontare qualsiasi sfida.
La nascita della Méhari è il frutto dell’ingegno di Roland de La Poype, un imprenditore visionario che nel 1947 aveva fondato la SEAB (Société d'études et d'applications des brevets), un'azienda specializzata nello sviluppo di materiali innovativi, in particolare plastica e resine. De La Poype, già fornitore di Citroën per componenti in plastica, ebbe l’idea di realizzare un veicolo con carrozzeria in plastica ABS, un materiale termoformabile, leggero e resistente, che avrebbe potuto dare vita a una nuova tipologia di veicolo.

La scintilla creativa scoccò quando uno dei furgoncini Citroën AZU della flotta della SEAB subì un incidente. Nonostante la carrozzeria fosse gravemente danneggiata, la meccanica era rimasta intatta. De La Poype vide in questo evento un’opportunità: perché non creare un veicolo leggero, pratico e resistente, utilizzando una carrozzeria in plastica su un telaio Citroën? L’idea piacque subito a Jean-Louis Barrault, un designer che aveva già collaborato con la SEAB, e insieme iniziarono a lavorare su diversi prototipi.


Quando la Méhari fu presentata al pubblico nel 1968, il mondo dell’automobile rimase sorpreso. Il lancio, avvenuto sul campo da golf di Deauville, fu una sorta di provocazione: un veicolo dal design così insolito, presentato in un contesto altrettanto atipico, non poteva che attirare l’attenzione. E così fu. La stampa, inizialmente scettica, accolse con entusiasmo questo "oggetto mobile non identificato", lodandone la versatilità e la freschezza.

La Méhari era costruita sulla piattaforma della Dyane 6, ma la sua carrozzeria in plastica la rendeva un veicolo unico nel suo genere. Leggera e maneggevole, con un motore da 28 a 32 CV, era in grado di affrontare qualsiasi tipo di terreno, dalla sabbia delle spiagge alla neve delle montagne, senza mai perdere di agilità. Questa caratteristica la rese immediatamente popolare tra gli appassionati di outdoor, campeggiatori, cacciatori e amanti della vita all’aria aperta.


La Méhari era un mezzo di trasporto straordinariamente versatile. Con la sua carrozzeria modulabile, poteva essere trasformata in pochi minuti da un pick-up aperto a un veicolo completamente chiuso, grazie alla semplice aggiunta di un telo impermeabile. Questa flessibilità la rese ideale per un'ampia gamma di utilizzi: dalle gite al mare alle escursioni in montagna, dai lavori nei campi alla vita cittadina. Non a caso, la Méhari divenne presto un elemento comune nelle più rinomate località balneari del Mediterraneo, dove il suo design vivace e colorato ben si sposava con l’atmosfera spensierata e rilassata di quei luoghi.

Un'altra caratteristica distintiva della Méhari era la sua capacità di carico. Grazie alla sua leggerezza e alla robustezza della carrozzeria in plastica, il veicolo era in grado di trasportare carichi voluminosi e irregolari, rendendola un compagno di lavoro ideale in molti settori. Tuttavia, nonostante le sue doti pratiche, fu soprattutto come veicolo di svago che la Méhari trovò il suo pubblico più affezionato.


Nel corso dei suoi quasi vent’anni di produzione, la Méhari venne declinata in diverse versioni e varianti, alcune delle quali divennero oggetti di culto tra i collezionisti. Particolarmente celebri furono le versioni speciali Méhari Plage e Méhari Azur, entrambe lanciate nei primi anni '80. La Plage, con il suo colore giallo vivace e il look vacanziero, fu pensata per i mercati spagnolo e portoghese, mentre la Azur, caratterizzata dalla livrea bianca e blu, venne prodotta in soli 700 esemplari per i mercati francese, italiano e portoghese.

Un altro capitolo importante della storia della Méhari fu l’introduzione, nel 1979, della versione 4x4. Questo modello, dotato di trazione integrale, offriva una libertà di movimento ancora maggiore, permettendo di affrontare con facilità anche i terreni più difficili. Non sorprende quindi che la Méhari 4x4 venne scelta dall’esercito francese per diverse missioni, compreso l’impiego in operazioni di paracadutaggio. Inoltre, la Méhari si fece notare anche nel mondo delle competizioni, partecipando alla Parigi-Dakar del 1980 come veicolo di supporto e ambulanza veloce, dimostrando una volta di più la sua incredibile versatilità e robustezza.


Se c’è una cosa che ha contribuito a rendere la Méhari un'icona è senza dubbio il suo design. Le linee semplici e funzionali, combinate con una gamma di colori vivaci e accattivanti, le hanno conferito un fascino senza tempo. La scelta dell'ABS come materiale per la carrozzeria non solo la rese leggera e resistente, ma permise anche di realizzare veicoli in una vasta gamma di colori, ognuno dei quali evocava un diverso angolo del mondo: dal Jaune Atacama al Vert Tibesti, dal Rouge Hopi all’Orange Kirghiz, ogni Méhari portava con sé un pezzo di esotismo e avventura.

Questa estetica unica ha reso la Méhari un veicolo amato non solo dagli appassionati di automobili, ma anche da artisti, designer e registi cinematografici. La sua silhouette è apparsa in numerosi film, contribuendo a cementare il suo status di icona culturale. Ancora oggi, vedere una Méhari in strada è un evento che cattura l’attenzione e strappa un sorriso, un ricordo dei giorni spensierati trascorsi al sole, a bordo di un’auto che incarna perfettamente lo spirito di libertà e avventura.


Nonostante la produzione della Méhari sia cessata nel 1987, il suo mito continua a vivere. Ancora oggi, numerosi appassionati in tutto il mondo conservano e restaurano questi veicoli, mantenendo viva la tradizione e l'eredità di un'auto che ha segnato un'epoca. In Francia e in altri paesi europei, i raduni di Méhari sono eventi molto attesi, dove i proprietari si incontrano per condividere storie, esperienze e la comune passione per questo straordinario veicolo.

Nel 2016, Citroën ha tentato di rinverdire la leggenda con il lancio della E-Méhari, una versione moderna ed elettrica dell’originale. Sebbene il nuovo modello non abbia avuto lo stesso impatto rivoluzionario dell'originale, è stato comunque un tributo affettuoso a una delle auto più amate nella storia dell’automobilismo.


La Citroën Méhari è molto più di un semplice veicolo: è un simbolo di libertà, creatività e innovazione. Dal 1968 a oggi, ha saputo conquistare il cuore di generazioni di automobilisti, diventando un’icona intramontabile. La sua storia, fatta di ingegno, passione e design, continua a ispirare e a ricordarci che, a volte, le idee più semplici sono quelle che durano di più.






in evidenza
Pascale furiosa con Sorrentino "Scriverò di chi mangia sui soldi di Berlusconi"

L'ex compagna del Cavaliere si scaglia contro il film "Loro"

Pascale furiosa con Sorrentino
"Scriverò di chi mangia sui soldi di Berlusconi"


in vetrina
"E mo…? Che succede…? Dalla Puglia al Sud, dall'Italia all'Europa (e oltre). Sogni e Progetti di una Notte di Fine Estate": torna "La Piazza" dal 29 al 31 agosto, ospiti Tajani, Salvini, Orsini (Confindustria) e...

"E mo…? Che succede…? Dalla Puglia al Sud, dall'Italia all'Europa (e oltre). Sogni e Progetti di una Notte di Fine Estate": torna "La Piazza" dal 29 al 31 agosto, ospiti Tajani, Salvini, Orsini (Confindustria) e...



motori
Citroen Méhari: un'icona di libertà e design che ha segnato l'era dell'automobile

Citroen Méhari: un'icona di libertà e design che ha segnato l'era dell'automobile

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.