Auto e Motori
In Italia l’auto elettrica non sfonda
Sono poco più del 4% del mercato. Si attendono gli incentivi del governo ma i produttori temono che l’effetto annuncio freni la partenza dell’anno
Flop delle vetture elettriche in Italia, dove la quota di mercato di questo tipo di veicolo si attesta solo al 4,2%.
Lo stesso governo ha annunciato l’imminente introduzione di nuovi incentivi per il passaggio al green, mossa che, secondo i costruttori, se non sarà seguita da fatti concreti, rischia di avere conseguenze negative sulla partenza del mercato nel nuovo anno. Secondo quanto riporta “Il sole 24 ore”, gli incentivi allo studio del governo nel caso delle vetture “full electric” partono da 6.000 euro e arrivano a 13.750, se si rottama un’auto Euro 2 e si ha un Isee sotto i 30mila euro, mentre l’aiuto per l’acquisto di un veicolo ibrido va da 4 a 10mila euro, e quello per un’auto a basse emissioni dai 1.500 ai 3.000 euro.
Ancora non si tratta di numeri ufficiali, ma di ipotesi contenute nella bozza di lavoro per il rinnovo degli incentivi auto sui quali il governo punta a utilizzare risorse per 930 milioni, sommando 570 milioni di nuovi fondi per l’automotive e quanto rimane non speso dei vecchi incentivi. L’intervento riguarda anche veicoli commerciali, taxi e noleggi a lungo termine. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha convocato un apposito tavolo con i costruttori e i rappresentanti della filiera per giovedì 1 febbraio 2024, in cui verrà illustrato il nuovo piano, che punta a svecchiare uno dei parchi auto più vecchi d’Europa, sostenere e supportare le famiglie meno abbienti e stimolare l’acquisto di auto effettivamente prodotte in Italia.
Stellantis nel 2023 ha mantenuto la leadership del mercato italiano e tra i veicoli elettrificati a registrato una quota del 25,1%, confermando il ruolo guida nella transizione energetica nazionale. Sempre per quanto riguarda L’elettrico, Tesla in un anno triplica i volumi, i cinesi di Mg moltiplicano per quattro le vendite e sfiorano il 2% di quota di mercato. Semaforo verde anche agli incentivi per le infrastrutture di ricarica domestiche per le auto elettriche, anche se non mancano alcune criticità operative per poter usufruire dei bonus.
“Dopo una lunga attesa, accogliamo con qualche interrogativo l’apertura dello sportello per le installazioni effettuate quest’anno da cittadini e condomini”, commenta il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, osservando che “come avvenuto per l’annualità 2022, sbloccata ex-post solo nelle scorse settimane, alcuni aspetti pratici limiteranno molto i riflessi positivi della misura”. In particolare, spiega Naso, “siamo nuovamente di fronte a un’agevolazione sostanzialmente retroattiva, quindi non in grado di stimolare il mercato, e con procedure farraginose per chi vuole beneficiare di questa opportunità”. “Il Governo si sta impegnando molto per fare ordine tra le misure per il settore incagliate ereditate dai precedenti esecutivi”, spiega Naso, “per gli incentivi 2024, che potranno contare anche sui fondi residui non erogati per i motivi già citati, sarà ora essenziale muoversi con il giusto anticipo, dando vita a una misura non retroattiva, stabile e chiara, in grado di aiutare i cittadini a beneficiare del passaggio all’auto elettrica e di stimolare un mercato, quello delle infrastrutture di ricarica, in cui l’Italia è sempre più un’eccellenza europea e mondiale”.
Al netto degli aspetti pratici, così come sono le agevolazioni non premiano le produzioni a maggior valore aggiunto come quelle italiane, andando ad agevolare anche prodotti poco evoluti, non connessi alla rete e non in grado di interfacciarsi con le sperimentazioni portate avanti dal Gse e dall’Arera, che in futuro abiliteranno sempre di più il ruolo chiave dei veicoli a batteria per la flessibilità del sistema elettrico nazionale.