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Best Of Barone, Ronnie accoglie Palmer: un monumento nella storia della musica

Optimagazine

Da Lucio Battisti a Renato Zero, Phil Palmer ha collaborato anche con Eric Clapton e i Dire Straits

Nella seconda clip del BoB, Best Of Barone ammiriamo Phil Palmer, monumento musicale vivente nonché maestro insieme a tante opere d’arte del rock e non solo. Suo è il nome legato a tanti mostri sacri che con il loro genio hanno scritto importanti capitoli della storia della musica. Red Ronnie lo accoglie al Barone Rosso, e la sua presenza durante la puntata del 13 gennaio ci riporta indietro negli anni per riscoprire le nostre origini.

Optimagazine era presente come media partner e ha immortalato un momento in cui si è parlato di Eric Clapton, Pino Daniele, Mark Knopfler e Lucio Battisti. Da quest’ultimo è d’uopo partire, in quanto Phil Palmer ha firmato il celebre assolo di chitarra del brano Con Il Nastro Rosa, considerato ancora oggi uno dei più grandi esempi di talento e genio della storia della musica italiana. Una scelta, quella di Phil, che non venne accolta bene dal padre. Lo racconta a Red Ronnie: pur crescendo in un ambiente ad alto contenuto musicale – era parente dei Kinks – suo padre non appoggiava la sua vocazione per il rock’n’roll: “Non gli piaceva: fare rock’n’roll in quegli anni significava avere a che fare con alcol e droga”.

Tuttavia, Phil non rinuncia al suo sogno. Fondata la prima band inizia la sua esperienza come session man e questo gli permette di spostarsi su vari generi e dare prova del suo talento. Intorno al 1984 succede un fatto: erano le 4 di mattina e sua madre bussò alla sua camera: “C’è il signor Bowie al telefono”. David Bowie, in quel periodo, si trovava a Monaco per produrre il disco The Idiot di Iggy Pop e voleva che Phil Palmer partecipasse al progetto. Phil Palmer, inoltre, ha prodotto il disco Zero Il Folle di Renato Zero insieme a Trevor Horn e per questo Red Ronnie gli fa una sorpresa. Zero ha mandato un video messaggio rivolto proprio a Palmer: Diventare Phil Palmer è dura. Occorre molto lavoro, molta sperimentazione, contatti con altri artisti di altissima levatura e tanta passione. Quando si diventa Phil Palmer, ovviamente, si conquista il mondo.

Voi musicisti, devo riconoscerlo, siete molto fortunati: i vostri solo di chitarra parlano tutte le lingue, mentre noi poveri interpreti se non conosciamo l’inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo, il cinese e l’arabo restiamo in casa e cantiamo per i parenti.  La conversazione si sposta poi su Rod Stewart. Phil racconta che il disco di Rod Stewart nel quale ha collaborato con la produzione di Trevor Horn è stato numero 1 in classifica in Inghilterra, ma si parla anche del grande George Michael, di cui ha composto il riff di Faith. Phil Palmer ha collaborato anche con Tina Turner: “Amo questa donna, è buddhista come mia moglie Numa”. Con Bob Geldof ha composto le 27 canzoni del disco The Vegetarians Of Love (1990) in 3 giorni.

La conversazione si sposta poi sui Cream di Eric Clapton, in particolare sul singolo Badge. Imparò l’assolo del brano quando aveva 14 anni, mandando avanti e indietro la puntina del giradischi di sua madre. Alcuni anni dopo, nel 1990, si trovava in tour con Eric Clapton in Argentina. Durante il soundcheck Clapton suonò Badge e domandò chi di loro conoscesse il brano. Phil Palmer alzò la mano e Eric scelse di metterla in scaletta. Phil si propose per suonare l’assolo e Clapton acconsentì. Red Ronnie mostra quel momento in cui Phil Palmer esegue l’assolo con Eric Clapton in secondo piano.

Red Ronnie, poi, ricorda quella volta in cui a Eric Clapton si ruppe una corda della chitarra poco prima di un assolo, e al microfono disse: “Go, Phil!” per invitarlo ad eseguirlo al posto suo mentre lui doveva recarsi nel backstage per sostituire la corda.Dietro le quinte c’erano i Dire Straits e Phil vide Mark Knopfler e Eric Clapton mentre lo osservavano ammirati della sua esecuzione: “Ero più nervoso per loro due che mi guardavano anziché per il pubblico presente”, ricorda Phil con ironia.

Poco dopo, non a caso, Phil Palmer si esibì insieme ai Dire Straits. Un legame che il musicista continua a sostenere: oggi Phil è membro del progetto Dire Straits Legacy insieme a Alan Clark, Trevor Horn, Mel Collins, Danny Cummings, Marco Caviglia, Jack Sonni, Primiano Di Base e Andy Treacy. Arriva il momento di parlare di Pino Daniele. Phil Palmer si mostra commosso: “Lo amo. L’ho conosciuto poco ma abbiamo collaborato tanto, è la persona più generosa che abbia mai incontrato”. L’appuntamento si chiude con le immagini dei due artisti che suonano insieme Invece No e con Phil Palmer che dice: “Pino, ci manchi”. Di seguito la seconda clip del BoB, Best Of Barone con Phil Palmer.

 

Da  Optimagazine