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Paesi UE e Dichiarazione di Atene
La Dichiarazione di Atene, che chiude il vertice dei leader dei Paesi Ue del Mediterraneo, impegna i sottoscrittori a lavorare "per una crescita uguale per tutti" e sui temi dell'agenda europea, dalla sicurezza alla gestione dei migranti. "Noi non vogliamo dividere l'Europa", esprimiamo la nostra posizione per superare le sfide, contro isolamento, xenofobia e terrorismo, dice il premier greco Tsipras, che ospita il summit: "Decisivo è il contributo dei Paesi mediterranei nel post-Brexit", sostiene il presidente francese, Hollande.
Alexis Tsipras, che per primo ha preso la parola nella conferenza stampa finale, ha ribadito “vogliamo promuovere il dialogo per una nuova Unione europea, che punti sulla lotta alle disuguaglianze, sulla sicurezza, per la crescita economica e la coesione sociale, con nuove politiche per i migranti". Dall'incontro è appunto uscita la "Dichiarazione di Atene", nella quale vengono meglio definiti questi concetti.
“La vera scommessa di questo incontro è tentare di rinnovare, in vista di Bratislava, una idea di Mediterraneo come luogo in cui l'Europa tira fuori la parte migliore. Intesa come spirito, cultura, valori. L'Europa di domani non potrà essere finanza e austerità”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi ad Atene, al termine del vertice Euromed. “Se qualcuno rivolgesse lo sguardo al Mediterraneo vedrebbe uno straordinario pezzo di Europa, ma la stragrande maggioranza dei commentatori ritiene che sia solo il passato dell'Europa. Ma non è così”, ha aggiunto.
"Siamo in una fase in cui l'Europa non può continuare ad essere soltanto regole, technicalities, finanza e austerity. L'Europa di domani dovrà essere basata e concentrata sui valori profondi che l'hanno fatta grande: l'Europa sociale, l'Europa degli ideali, l'Europa della bellezza. La Dichiarazione di Atene è un contributo rilevante perchè aggiunge un pezzo alla descrizione dell'Europa che abbiamo visto fino ad adesso". Così ha aggiunto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nelle dichiarazioni alla stampa al termine del summit dei Paesi europei del Mediteranneo.
"Mi piace pensare, ricorrendo alla definizione che dell'eroe veniva data nell'antica Grecia, che l'uomo europeo di domani dovrà essere 'kalos kai agathos', bello e buono. Dove la bellezza non è un giudizio estetico, ma la dimensione etica, l'idea di un futuro del nostro continente che sia incentrato sui grandi valori che ci hanno reso importanti e significativi e non soltanto sulle mere regole buorocratiche", ha concluso Renzi.
François Hollande ha insistito sulla necessità “di rilanciare il Piano Juncker per gli investimenti e le politiche per i giovani, è necessario lanciare un grande piano di sviluppo. E da qui nasce il contributo del Sud all'Unione europea". La dichiarazione di Atene, ha indicato il capo dell’Eliseo, verrà infatti presentata al prossimo vertice europeo di Bratislava per alimentare il dibattito a 27 – il Regno unito non parteciperà – sul futuro dell’Europa.
“I Paesi del Mediterraneo del Sud – è il ragionamento del premier italiano – rappresentano, per peso economico e politico, la metà dell’Unione europea, con Hollande possiamo fare sentire davvero la nostra voce al vertice di Bratislava del 16 e, poi, ai successivi incontri della Valletta e di Lisbona ma la nuova Europa nascerà solo dal vertice del marzo 2017 a Roma per i 60 anni dei Trattati”.
Tra i più duri il commento del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble secondo il quale “quando i leader socialisti si incontrano, il più delle volte non esce nulla di intelligente”
Paolo Brambilla