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Pensioni, Ape: tempi costi di Ape. Punto per punto le nuove pensioni: scheda

Legge di bilancio pensioni: tempi e costi APE

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Legge di bilancio pensioni: tempi e costi APE. Guida in quattro punti a pensioni tasse e molto altro

Pensioni, riforma. La riforma pensioni Ape in Legge di Bilancio. Protagonista del pacchetto sulle pensioni contenuto nella legge di bilancio per il 2017 è l’APE, l’anticipo pensionistico. Il testo (finalmente arrivato in Parlamento e reso pubblico) prevede tre diverse tipologie di APE, quella social per coloro che appartengono a determinate categorie di lavoratori svantaggiati per cui il costo della pensione anticipata sarà totalmente a carico dello Stato; l’APE aziendale, per i dipendenti di aziende che vogliono ristrutturare e sono disponibili a pagare parte del costo della pensione anticipata; e infine, l’APE volontaria per coloro che decidono di andare in pensione anticipata accollandosi il costo dell’operazione. Vediamo nel dettaglio cosa prevede il testo definitivo della legge di bilancio sull'anticipo pensionistico.

APE: caratteristiche generali

L’APE o anticipo pensionistico - scrive http://it.ibtimes.com - è lo strumento fornito dalla prossima legge di bilancio a coloro che vogliono o devono andare in pensione. Possono chiedere l'APE: i lavoratori iscritti all'assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive e alla gestione separata che al momento della richiesta di APE, abbiano un'età anagrafica minima di 63 anni e che maturino il diritto a una pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi. Devono inoltre essere in possesso del requisito contributivo minimo di 20 anni e una pensione futura, al netto della rata di ammortamento corrispondente all'APE richiesta, pari o superiore a 1,4 volte il trattamento minimo, cioè circa 700 euro. Non possono ottenere l'APE coloro che sono già titolari di un trattamento pensionistico diretto.

Le tre diverse categorie di APE si inseriscono in un quadro normativo generale valido per tutti: sarà possibile chiedere all’INPS di accedere alla pensione anticipata a partire dal primo maggio 2017 e fino al 31 dicembre 2018. Con la legge di bilancio del 2018, poi, il Governo dovrà decidere se rendere strutturale l’APE e con quali caratteristiche oppure se interrompere la sperimentazione.

L’anticipo pensionistico può essere di un minimo di 6 mesi fino ad un massimo di 43 mesi, ovvero 3 anni e 7 mesi prima del raggiungimento dei requisiti per la pensione chiesti dalla riforma Fornero.

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In generale il meccanismo dell’APE è questo: il contribuente chiede all’INPS la possibilità di accedere alla pensione anticipata, specificando durata dall’anticipo e peso dell’assegno. Il lavoratore infatti può chiedere da un minimo del 50% (paletto ancora da confermare) dell’assegno pensionistico fino ad un massimo del 90%. Di fatto il lavoratore chiede un prestito alla banca che pagherà la pensione al posto dell’INPS per tutto il periodo di anticipo e per l’importo richiesto dal lavoratore.

Nel periodo che intercorre tra l’ultimo stipendio e il primo assegno previdenziale infatti, sarà la banca a pagare tramite prestito erogato ogni mese, una sorta di pensione, che sarà poi restituita in vent’anni a partire dal pensionamento vero e proprio.

Passato il periodo di anticipo e maturata la pensione vera e propria, sarà l’INPS a decurtare in modo automatico dall’assegno pensionistico la rata dovuta alla banca per il rimborso del prestito, il pagamento degli interessi e dell’assicurazione di premorienza (ovvero il rischio che il pensionato muoia prima dei 20 anni necessari per il rimborso del prestito).

Per l’APE aziendale e per l’APE volontaria verrà riconosciuto uno sconto, via detrazione fiscale, in quota fissa del 50% sulla quota interesse della rata che verrà spalmata sui primi venti anni di pensionamento del lavoratore. "Tale credito d'imposta - spiega la legge di bilancio - non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi ed è riconosciuto dall'INPS per l'intero importo rapportato a mese a partire dal primo pagamento del trattamento di pensione".

APE social

L’APE social vale soltanto per alcune categorie di lavoratori e il suo costo sarà totalmente a carico dello Stato, ciò significa che il pensionato non avrà alcuna decurtazione della pensione. In questo caso non si tratta di un prestito che il pensionato chiede alla banca, ma di una prestazione assistenziale a tutti gli effeti. Nel periodo di pensione anticipata, prima di maturare i requisiti per il pensionamento quindi, sarà lo Stato ad erogare al lavoratore un assegno mensile.

Possono accedere all’APE social le seguenti categorie di lavoratori:

in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale che abbiano concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione da almeno tre mesi e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni;
i lavoratori che, al momento della richiesta, assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap e sono in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni;
lavoratori con un’invalidità civile uguale o superiore al 74% e in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 30 anni;
lavoratori dipendenti, in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 36 anni, che svolgono da almeno 6 anni in via continuativa una delle seguenti attività: operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici; conduttori di gru, di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; conciatori di pelli e di pellicce; conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; conduttori di mezzi pesanti e camion; professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni; addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza; professori di scuola pre-primaria; facchini, addetti allo spostamento merci; personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; operatori ecologici.
Altro requisito indispensabile per accedere alla pensione anticipata gratuita è di tipo economico: l’APE social è riservata a chi avrà maturato una pensione finale non superiore ai 1.500 euro lordi al mese. L’APE social non potrà esser cumulata con altri ammortizzatori sociali, ma soltanto con redditi da lavoro fino a 8mila euro l’anno.

Per l’APE social sono disponibili 300 milioni per il 2017, 609 milioni per il 2018 e 647 per il 2019: coloro che resteranno fuori dall'APE social per mancanza di fondi, dovrà aspettare nuovi finanziamenti.

L’APE volontaria

L’APE volontaria è l’uscita anticipata da lavoro decisa dal lavoratore ancora in attività, pronto ad accollarsi il costo della pensione. Per accedere all’APE volontaria il lavoratore deve avere i seguenti requisiti:

aver maturato 20 anni di contributi minimi;
avere un’età compresa tra i 63 e i 65 anni per un anticipo massimo sulla pensione di 3 anni e 7 mesi;
avere una pensione di vecchiaia certificata dall’INPS non inferiore a 1,4 volte il minimo (circa 700 euro) al netto delle rate di ammortamento per l’anticipo ottenuto.
In questo caso il lavoratore deve fare una doppia domanda all’INPS:

deve chiedere la certificazione del “diritto all’Ape”, cioè la presenza dei requisiti richiesti per la pensione anticipata;
chiedere l’attivazione dell’APE (indicando la banca alla quale chiedere il prestito) e presentare la domanda per la pensione vera e propria.
Facendo queste richieste il lavoratore deve indicare la durata dell’anticipo (minimo 6 massimo 43 mesi) e l’importo della pensione desiderato (minimo 60% circa massimo 90%). Probabilmente la scelta sarà fatta tramite il simulatore già disponibile sul sito dell’INPS, “La tua pensione” e aggiornato in base alle nuove disposizioni. Con questo si potrà scegliere importo e durata dell’APE vedendo il costo del rimborso ventennale e quindi la rata da pagare ogni mese al momento della pensione.

In questo caso il lavoratore attiva un prestito bancario assicurato (chiamato prestito-ponte) da rimborsare con un piano di rate ventennale da prelevare direttamente dall’assegno pensionistico che sarà erogato dall’INPS al termine del periodo di anticipo. I tassi di interesse e i premi assicurativi saranno indicati negli accordi-quadro che il Governo stipulerà con le associazioni bancarie. Il Governo ha spiegato che il costo dell'APE volontaria dovrebbe essere intorno al 4,6% per ogni anno di anticipo, ma le condizioni e i criteri per il calcolo saranno disciplinati nel dettaglio con un decreto del presidente del Consiglio che verrà emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della manovra.

APE aziendale

L’APE aziendale è destinata a coloro che vogliono andare in pensione anticipata e fanno parte di un processo di ristrutturazione aziendale. In questo caso, essendo interesse sia del lavoratore che dell’azienda, il costo della pensione anticipata sarà diviso tra le parti. Azienda e dipendente devono trovare un accordo sulle condizioni per la pensione anticipata: il datore di lavoro può sostenere i costi dell’APE dei propri dipendenti con un versamento all’INPS di una contribuzione correlata alla retribuzione percepita prima dell’interruzione del contratto oppure decidere di fare ricorso ai fondi bilaterali.