Politica
Acca Larentia, oltre 100 identificati dalla Digos. Scontro Piantedosi-Schlein
Acca Larentia, identificate almeno 100 persone dalla Digos per i saluti romani
Piantedosi a Schlein: "Governi Pd non hanno mai sciolto i gruppi eversivi"
Sui fatti di Via Acca Larentia a Roma, la segretaria del Pd Elly Schlein ha illustrato un'interrogazione. "Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte", ha detto, chiedendo al governo di agire in tal senso. La leader dem ha poi tuonato: "È imbarazzante il silenzio del presidente del Consiglio" sui fatti di via Acca Larentia. "Meloni ha parlato 3 ore - ha proseguito, riferendosi alla conferenza di fine anno -, le bastavano 30 secondi per dichiararsi antifascista". Per quanto poi riguarda i "ricatti" a cui Meloni ha detto di non volersi piegare Schlein ha concluso: "Si sta ricattando da sola perché non prende le distanze dal proprio passato".
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All'interrogazione di Schlein ha risposto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Quanto alle ulteriori iniziative da porre in essere per lo scioglimento di organizzazioni di carattere eversivo, ricordo che la particolare complessità dei presupposti previsti dalla normativa vigente è confermata dalla limitata casistica applicativa sinora registrata e dalla circostanza che governi, anche sostenuti dalla parte politica degli onorevoli interroganti, non hanno mai adottato iniziative in tal senso". "Lo spirito della commemorazione di tragedie così gravi come quella di Acca Larentia, che ha causato il vile assassinio di giovani vite e che rimane tuttora senza giustizia, è tradito dalla riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un'epoca condannata dalla storia", ha detto Piantedosi a proposito dei fatti accaduti durante la manifestazione a Roma.
Acca Larentia, oltre 100 identificati dalla Digos
Sono oltre 100 gli identificati dalla Digos di Roma in relazione ai fatti accaduti domenica scorsa davanti all’ex sede del Msi di via Acca Larenzia nel corso della commemorazione dei tre giovani uccisi 46 anni fa. Sono in corso le indagini per l'identificazione delle altre persone che hanno partecipato alla commemorazione durante la quale sono stati fatti anche saluti romani.
La presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni al governo: "Rafforzare le norme sul neofascismo"
"Mi appello a chiunque ricopra incarichi di governo e nelle istituzioni, a condannare quel gesto e saperlo associare a una nostalgia pericolosa". La richiesta arriva dalla presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, che fa riferimento al saluto romano di Acca Larentia e spiega: "Anche oggi quel gesto ha un significato. Non è solo rievocazione storica. Il mio appello è di saper narrare, raccontare e arginare al meglio. Da tantissimo tempo chiediamo un rafforzamento delle norme che riguardano la nostalgia del neofascismo".
"Forse non sanno neanche perché lo hanno alzato quel braccio. È chiaro che è di una gravità assoluta - sottolinea -. Chi ha vissuto, deportazione, sterminio, e anche i primi atti del fascismo, non può non associare a quel gesto a un orrore. Alzare quella mano oggi vuol dire dimenticare tutto quello che è stato. Evidentemente sia a livello culturale, sia normativo sia educativo, devono essere adottate ulteriore iniziative e provvedimenti", precisa Di Segni.