Politica
Angelo Maci con Salvini, boicottato. L'intervista di Affari scatena il caso
Il re del vino pugliese difeso dal sindaco di Lecce Carlo Salvemini
L'INTERVISTA CHE HA FATTO SCOPPIARE IL CASO - Crisi governo/ Angelo Maci ad Affaritaliani.it: "Voglio Salvini premier" |
"Mi riconosco in Salvini e in tutto quello che sta facendo. Ha fatto bene sulla sicurezza e adesso se sarà messo nelle condizioni di agire farà altrettanto bene sul tema del lavoro e del fisco". E ancora: "Solo Salvini è in grado oggi di egemonizzare il Centrodestra che potrebbe uscire vincitore dalle prossime imminenti elezioni. Ogni governicchio sarebbe solo il modo di salvare la poltrona a politici o politicanti di professione che vogliono tenere in ostaggio il paese". Queste parole pronunciate ad Affaritaliani.it dal re del vino pugliese Angelo Maci, presidente di Cantine Due Palme, ha scatenato sui social network una vera e propria campagna di boicottaggio nei confronti della storica azienda vinicola di Cellino San Marco. Tanto che a scendere in campo a sua difesa è stato il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, che, da esponente del centrosinistra, ha lanciato l’appello a non colpire “un’azienda cooperativa che riunisce 1200 soci per le simpatie politiche del suo manager, confondendo una parte col tutto”.
A scatenare la tempesta è stata proprio l'intervista rilasciata da Maci ad Affaritaliani.it nella quale non ha risparmiato stoccate al governatore pugliese: “Michele Emiliano non è stato in grado di risolvere i nostri gravi problemi di Xylella o di tipo olivicolo e adesso siamo nei guai. È necessario che si torni immediatamente alle urne. Io non faccio né farò mai politica perché sono e resto un contadino legato alla terra ma se dovessi scommettere tutto lo farei ora su un solo uomo, cioè Matteo Salvini”.
La levata di scudi di diversi clienti ha però smosso le acque. Carlo Salvemini, sempre su Facebook, ha provato ad arginare il boicottaggio: “Non si combatte politicamente l’idea divisiva del Paese – noi loro, italiani e no, nord sud – brandendo le stesse armi e comportandosi allo stesso modo. Chi vuole un’idea diversa dell’Italia coltiva ogni giorno un’idea diversa del confronto pubblico nutrendola di rigore, passione, impegno e rispetto verso i propri interlocutori. Anche quando non si condividono le loro dichiarazioni di voto”.
Da qui, l’invito a continuare “ad ordinare e gustare i Negroamaro, i Primitivo, i Malvasia della cantina (io non posso che sono astemio, figlio di padre enologo!). Chi non vuole Salvini premier deve concentrarsi a parlare agli italiani tutti che al momento sono molti di più di chi ha già deciso di votarlo. E farlo anche con un buon bicchiere di vino Due Palme in mano, magari a tavola durante una cena”.