Politica

Annalisa Chirico: "Meloni valuterà se chiedere le dimissioni di Santanchè"

Di Alberto Maggi

"Se riterrà che i riverberi mediatici della vicenda si riflettano negativamente sul governo, potrà chiedere un passo indietro" della ministra del Turismo

"L’opposizione non ha i numeri per far passare una mozione di sfiducia, e, in alternativa, l’unica via per ottenere le dimissioni sarebbe data da una scelta individuale, suggerita dal Quirinale"

 

"Meloni è il capo: se riterrà che i riverberi mediatici della vicenda si riflettano negativamente sul governo, potrà chiedere un passo indietro" della ministra del Turismo Daniela Santanché. Lo afferma in un'intervista ad Affaritaliani.it Annalisa Chirico, giornalista, saggista ed opinionista tv. Dirige LaChirico.it e ha fondato una società di advocacy che ha per nome le sue iniziali, AC.

L'INTERVISTA

Caso Santanchè, la vicenda è chiusa dopo l'informativa della ministra in Senato?
"Il ministro ha deciso, in piena autonomia, di riferire in Aula per offrire la propria versione dei fatti rispetto ad accuse, lanciate da giornali e tv, obiettivamente gravi. Si chiama ‘trasparenza’, e io penso che abbia fatto bene. Adesso, sarà il presidente del Consiglio a decidere se la vicenda sia chiusa o meno. L’opposizione non ha i numeri per far passare una mozione di sfiducia, e, in alternativa, l’unica via per ottenere le dimissioni sarebbe data da una scelta individuale, suggerita dal Quirinale".

Spetta dunque a Meloni districare la matassa?
"Esatto. Meloni è il capo: se riterrà che i riverberi mediatici della vicenda si riflettano negativamente sul governo, potrà chiedere un passo indietro. Né gli avvisi di garanzia né i rinvii a giudizio possono decidere le sorti di un ministro. Del resto, nel governo siedono altri ministri a processo. La Costituzione sancisce il principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Ciò non toglie che la politica possa e debba fare valutazioni politiche. Che spettano al capo".
 

Annalisa Chirico
Annalisa Chirico

Dalla maggioranza sono arrivati pochi applausi e molta freddezza...
"Mah, io vedo una maggioranza coesa. Ho notato piuttosto che per l’ennesima volta il Pd di Elly Schlein si è accodato a una iniziativa dei 5 Stelle, la mozione di sfiducia. Ormai il principale partito della sinistra sembra destinato al ruolo di junior partner di un M5S in caduta libera. Schlein subisce una sorta di subalternità, sembra lenta questa leader del Pd".