Politica

Assegno unico, governo dimentica le famiglie monogenitoriali. Grave mancanza

Di Alberto Maggi

Assegno unico, al governo hanno una vaga idea di che cosa significhi far crescere bambini, specialmente piccoli, essendo un genitore unico?

Assegno unico, dal governo dei cosiddetti "migliori", che migliori non sono affatto, ci saremmo aspettati un'attenzione particolare a queste famiglie sfortunate e ai loro figli

 

Scorriamo attentamente i 14 articoli del decreto legislativo con il quale il Consiglio dei ministri introduce l'assegno unico universale, quello che secondo la ministra Bonetti dovrebbe essere una sorta di rivoluzione a favore della famiglia e che porterebbe l'Italia al pari degli altri Paesi europei, e subito balza all'occhio qualcosa di incredibile e sconcertante: il governo si è dimenticato di prevedere un intervento particolare per le famiglie monogenitoriali, ovvero per quelle madri e quei padri (purtroppo tanti) che sono soli a causa della morte prematura del coniuge e/o del compagno/a.

Solo all'articolo 5 del decreto, che prevede una maggiorazione per le prime tre annualità per i nuclei familiari con ISEE non superiore a 25.000 euro, è stata scritta, per spiegare che cosa si intende per componente familiare, la frase generica "per i nuclei familiari che comprendono uno solo dei due genitori". Francamente, troppo poco.

La domanda sorge spontanea: al governo hanno una vaga idea di che cosa significhi far crescere bambini, specialmente piccoli, essendo un genitore unico? Ovviamente nel calcolo dell'ISEE essendoci un solo reddito è probabili che madri e padri vedovi possano usufruire della cifra piena dell'assegno. Ma, ancora una volta, non è sufficiente. E il tema riguarda, anche se con problematiche di gestione quotidiana differente, le tante famiglie divorziate e separate.

Le famiglie monogenitoriali sono un caso speciale, particolare, che, non per scelta, si trovano ad affrontare problemi quotidiani senza la loro metà. E le classiche problematiche che riguardano tutte le famiglie soprattutto con bambini in tenera età si raddoppiano. Francamente dal governo dei cosiddetti "migliori", che migliori non sono affatto, ci saremmo aspettati un'attenzione particolare a queste famiglie sfortunate e ai loro figli.

Questa "dimenticanza" del governo rappresenta un cinico menefreghismo di fronte alla sofferenza di tante famiglie già provate dalla vita. Una "dimenticanza" ingiusta e offensiva, una grande mancanza per il governo intero e per la maggioranza che lo sostiene.