Politica
Basilicata, c'è Chiorazzo. M5s da solo in Piemonte. Il campo largo non esiste
Si spacca l'alleanza tra Pd e M5s in Piemonte, dove i pentastellati dicono no a Gianna Pentemero. Caos anche in Basilicata dopo il passo indietro di Lacerenza
Elezioni regionali, il campo largo non esiste più: rottura in Piemonte e Basilicata
Il campo largo non esiste già più. A conclusione di un sabato dai lunghi coltelli, naufragano ovunque le alleanze tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. Il primo passo è arrivato dalla Basilicata, dove il prescelto Domenico Lacerenza ha scelto di fare un passo indietro. Subito dopo è arrivata la discesa in campo ufficiale di Angelo Chiorazzo, che si candida con Basilicata casa comune e altre liste civiche. Ad annunciarlo lo stesso imprenditore di Senise (Potenza) in un lungo post in cui spiega che "per seminare occorre voltare pagina. Per questo, abbiamo deciso, insieme a Basilicata Casa Comune, di candidarci a rappresentare questo moto di popolo. Assieme a noi ci saranno altre liste civiche e chi vorrà sposare questo progetto".
LEGGI ANCHE: Campo largo: scappa da ridere, il candidato della Basilicata si ritira
Intanto si allarga il sostegno a Vito Bardi, con Matteo Renzi e Italia viva che appoggia il governatore uscente, di centrodestra. Il M5s non esclude ora una corsa in solitaria, che anzi diventa probabile visto il clima di sospetto e quasi astio che pare correre tra le due anime che dovevano comporre il campo largo anche a livello nazionale.
Attenzione a quanto accade invece in Piemonte, dove il Pd ha scelto Gianna Pentemero (attuale assessore al lavoro del comune di Torino) grazie al passo indietro di Daniele Valle, vicino a Stefano Bonaccini, e di Chiara Gribaudo, nome vicino alla segreteria nazionale. Ma la scelta mette di nuovo in crisi il dialogo con il partito di Giuseppe Conte. In una nota, i dirigenti locali del M5s dicono di aver "preso atto del cambio di metodo" del Pd ed annunciano la presentazione nei prossimi giorni "del programma e di un loro candidato" da schierare contro Alberto Cirio, il presidente uscente sponsorizzato da tutto il centrodestra.
Il Corriere della Sera spiega che "al Nazareno c’è anche chi getta acqua sul fuoco: dissapori tra mini cacicchi locali", ma la sensazione è che la vittoria di Todde in Sardegna possa essere destinata a rimanere un fuoco di paglia, almeno sotto il profilo di un'alleanza programmatica. A meno di trattative e accordi dell'ultimo secondo.