Politica

Bebe Vio prezzemolina mediatica alla Camera per lo Sport nella Costituzione

Di Giuseppe Vatinno

Bebe non sa trattenersi e da anni imperversa in ogni dove sfruttando la sua notorietà per il suo caso

Bebe Vio è ovunque, come il fotone. È onda e particella contemporaneamente

Beatrice Maria Adelaide Marzia Vio Grandis (e chi più ne ha più ne metta), detta più umanamente “Bebe Vio,” è una fiorettista disabile che tutti abbiamo imparato a conoscere a causa della sua presenza continua in Tv. Colpita da disabilità agli arti ha mostrato grande determinazione e impegno diventando una campionessa paraolimpica e questo le è stato riconosciuto.

Tuttavia Bebe non sa trattenersi e da anni imperversa in ogni dove sfruttando la sua notorietà per il suo caso. Non manca la solita Onlus da lei fondata per “l’integrazione sociale” che è un po’ come dire che uno ha una barca per navigare, ecco. Bebe Vio è una rappresentazione pratica della Meccanica Quantistica di Oppenheimer, che ora, grazie al film va per la maggiore.

Camera, ok definitivo al pdl per la tutela dello sport in Costituzione

L'Aula della Camera approva in via definitiva la proposta di legge costituzionale che inserisce la tutela dello sport in Costituzione all'unanimità, con 312 sì. Il provvedimento aveva già ricevuto il via libera dal Senato in seconda lettura (170 si, 1 astenuto) il 17 maggio scorso e in prima lettura il 13 dicembre 2022 (145 si e 4 astenuti). E sempre alla Camera c'era già stata un'approvazione unanime il 4 aprile. Il testo è composto di una sola norma che all'articolo 33 della Carta, dove si parla di arte e scienza, aggiunge: "La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme". 

Lei è ovunque, come il fotone. È onda e particella contemporaneamente. Alzi un sasso ed è lì sotto, guardi un albero e lei ti saluta in modalità super eccitata. Vai al ristorante keniota e lei è nascosta dietro un piatto e schizza fuori come un pupazzetto a molla.

Per la sua sospetta irruenza si potrebbe chiamare Signorina Dopamina.

Se c’è un evento mediatico a favore delle telecamere te la trovi esploderti davanti con la sua prorompente energia che però suona come una moneta falsa. Un po’ come quei fedeli invasati o le beghine da sagrestia che parlano solo di una cosa e pensano che il mondo debba necessariamente girare intorno a loro.

Alimentata da un Ego irrefrenabile, la schermitrice è particolarmente attratta dalle telecamere che su di lei hanno lo stesso effetto del miele per le api o del formaggio per i topi. Non sa resistere.

Il suo entusiasmo è spesso strumentalizzato da chi –soprattutto in politica- sa che il consenso di cui gode si trasmette per una sorte di osmosi e ne approfitta.

Così ieri alla Camera dei Deputati si è materializzata per celebrare i 75 anni della Costituzione, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

Non poteva mancare Andrea Bocelli specializzato in cantate per le Istituzioni, anche lui sempre a favore di telecamere.

Vestita come una altoatesina in cerca di mele ha cominciato urlando in modo esagitato che se ci fosse stato Joe Biden l’avrebbe svegliato: “Sono felicissima, sono gasatissima. Con l’ultima votazione, finalmente da domani lo sport entrerà a far parte della Costituzione”, riferendosi al fatto che lo Sport entrerà a far parte della Costituzione, iniziativa che sfiora pericolosamente i cerchi di fuoco in cui si cimentavano i gerarchi del ventennio.

La Vio è poi partita con una lezioncina di coaching a buon mercato, basandosi su un motivazionismo sospetto e troppo pompato, ricordando appunto i fedeli di qualche religione.

La schermitrice ha detto banalità del tipo che “bisogna fare squadra” e poi anche che "in realtà siamo bravi ad inventarci scuse e trovare un motivo per non fare le cose”, discorso invero alquanto pericoloso perché rivolto ai giovani che di difficoltà nell’inserimento nel mondo lavorativo ne hanno molte e non bastano le chiacchiere della Bebe per risolverle.

Ci mancava solo un “signora mia non ci sono più le mezze stagioni” e “piove, governo ladro!” per completare la stucchevole rappresentazione di una fiera delle banalità in modalità protetta.