Politica

Berlusconi vs De Benedetti, il fil rouge del trentennio stravinto da Silvio

Di Angelo Maria Perrino

Dopo la morte di B. i cronisti hanno omesso di raccontare il cuore della vicenda: il duello personale, imprenditoriale e politico tra il Cav. e l'Ingegnere

A guadagnarci fu De Benedetti, legato alla lobby della sinistra Dc guidata da Ciriaco De Mita, che da discusso finanziere si trasformò da un giorno all'altro nell'editore più importante e temuto. E allo scontro per il potere governativo tra il democristiano De Mita e il socialista Craxi, si sostituì gradualmente la sfida diretta tra i loro supporter: De Benedetti contro Berlusconi. Divenuta poi battaglia politica di Forza Italia (e poi centrodestra) contro il Pd, di cui Benedetti divenne tessera numero uno e il gruppo Espresso- Repubblica, house organ battagliero.

Questo è stato il vero leit-motiv dei passati trenta anni: De Benedetti e Berlusconi erano marxianamente la struttura e i capi dei due schieramenti. La politica con i suoi protagonisti pubblici era solo la sovrastruttura manovrata, come si fa con le marionette,da fili invisibili azionati dai quartieri generali di corso Indipendenza o Ivrea e via Ciovassino a Milano (gruppo De Benedetti-Repubblica) contro i fili mossi da Arcore e Segrate per mano di Berlusconi e dei suoi uomini.