Bombe contro la Lega e furti in casa Salvini, un avvertimento?
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca diceva Andreotti...
Due ordigni davanti alla sede della Lega a Treviso, la città dei Benetton. E i ladri a ferragosto nella casa milanese dei genitori di Matteo Salvini. Due episodi casuali? O due segnali minacciosi, concomitanti e sinergici? Ossia due classici avvertimenti del Potere nei confronti del combattivo e irriguardoso ministro dell’Interno, vicepremier e leader della Lega?
A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca diceva Andreotti. E il celebre motto del grande vecchio della Dc, esperto in segreti, servizi e manovre di Palazzo, ben si addice al caso in oggetto. Salvini nel mirino di vecchi apparati deviati di vetusta è pesante caratura,sempre presenti e reattivi, specie nei momenti di transizione e di svolta, nella storia politica del dopoguerra, annidati nel limaccioso e maleodorante sottobosco para-politico romano?
Potrebbe starci visto che il leader leghista mostra,insieme con il premier Conte e l’altro vicepremier, ministro e leader dei Cinquestelle, Luigi Di Maio un’inusitata autonomia rispetto ai potenti del Palazzo. E l’intero governo giallo-blu si è mosso finora senza guardare in faccia a nessuno. E’ evidente che così facendo si pesta più di qualche piede. E si tratta di piedi buoni.
La strage di Genova, con le accuse esplicite dei ministri e del premier ai Benetton e con la minaccia economicamente terrificante di ritirargli la licenza della gestione delle autostrade sta provocando un terremoto non solo in borsa ma anche nel mondo poco trasparente delle lobby delle infrastrutture e dei trasporti, quelle che da anni riportano a santuari non immacolati e a pezzi grossi come Palenzona e Giancarlo Elia Valori. Magari solo una casualità, quei due episodi. Magari, come direbbe Di Pietro, non c’azzeccano? Ma magari...Staremo a vedere.