Politica

"Boschi chiese a Unicredit di comprare Banca Etruria". Lei smentisce: "Fango"

M5S e la Lega: "Boschi si dimetta". Unicredit, fonti: nessuna pressione

De Bortoli: "Boschi chiese a Unicredit di comprare Banca Etruria". Ma lei smentisce: "Ennesima campagna di fango"


"Maria Elena Boschi nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all'amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria". Lo scrive Ferruccio De Bortoli nel suo libro 'Poteri forti', di cui Affaritaliani.it pubblica un capitolo (clicca qui). "La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all'amministratore delegato di una banca quotata. Ghizzoni, comunque, incaricò un suo collaboratore di fare le opportune valutazioni patrimoniali, poi decise di lasciar perdere", prosegue De Bortoli. L'allora ministra delle Riforme e attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha sempre negato di essersi interessata alle vicende della banca di cui il padre era vicepresidente.

BANCHE: FIANO, UNICREDIT SMENTISCE, ORA SCUSE A BOSCHI


"Unicredit ha smentito le pressioni. Ora chi chiederà scusa alla Boschi? #chiedetescusa". Lo scrive su twitter Emanuele Fiano.


BANCHE: FONTI, UNICREDIT NON HA SUBITO PRESSIONI


Unicredit non ha subito pressioni politiche per esaminare dossier di altre banche, come ad esempio Banca Etruria. E' quanto si apprende da fonti vicine alla banca.

IL POST SU FACEBOOK DI MARIA ELENA BOSCHI


"La storia di Banca Etruria viene ciclicamente chiamata in ballo per alimentare polemiche. Vediamo di essere chiari: non ho mai chiesto all'ex AD di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria. Ho incontrato Ghizzoni come tante altre personalità del mondo economico e del lavoro ma non ho mai avanzato una richiesta di questo genere. Sfido chiunque e ovunque a dimostrare il contrario. E siccome sono stupita per questa ennesima campagna di fango, stavolta ho affidato la pratica ai legali per tutelare il mio nome e il mio onore. Chi è in difficoltà per le falsità di Palermo o per i rifiuti di Roma non può pensare che basti attaccare su Arezzo per risolvere i propri problemi".

E torna a farlo anche ora: "La storia di Banca Etruria viene ciclicamente chiamata in ballo per alimentare polemiche. Vediamo di essere chiari: non ho mai chiesto all'ex AD di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria. Ho incontrato Ghizzoni come tante altre personalità del mondo economico e del lavoro, ma non ho mai avanzato una richiesta di questo genere. Sfido chiunque e ovunque a dimostrare il contrario. E siccome sono stupita per questa ennesima campagna di fango, stavolta ho affidato la pratica ai legali per tutelare il mio nome e il mio onore. Chi è in difficoltà per le falsità di Palermo o per i rifiuti di Roma non può pensare che basti attaccare su Arezzo per risolvere i propri problemi", scrive su Facebook la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio.

LE REAZIONI POLITICHE

Le reazioni. Immediate le reazioni: Boschi "è solo una bugiarda", scrivono su Facebook Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. "Se non si dimetterà la costringeremo ancora una volta a venire in aula con una mozione di sfiducia".

L'attacco prosegue sul Blog di Beppe Grillo: "Boschi vada a casa o faremo di tutto per mandarcela noi. E valuteremo anche possibili azioni sul fronte giudiziario. La misura è colma, non ne possiamo più" si legge in un post dal titolo 'Lo scandalo Unicredit e la banca di papà Boschi #boschidiccilaverita', firmato M5s.

Quato scritto da De Bortoli, prosegue il post, è gravissimo: "Se corrispondesse al vero, il sottosegretario Maria Elena Boschi dovrebbe immediatamente dimettersi. Il M5s lo ha sempre detto: sul dossier banche e risparmio i conflitti di interessi in seno al governo Renzi hanno minato la sua capacità di intervenire in modo equo e corretto. Adesso la storia delle pressioni sull'ex amministratore delegato Unicredit Federico Ghizzoni, da parte dell'allora ministra per i Rapporti con il Parlamento, affinché Piazza Gae Aulenti salvasse Etruria, la banca di papà Pier Luigi, è la scossa che abbatte un castello di bugie cui non abbiamo mai creduto".

"Non ci siamo mai bevuti la balla dell'ex premier Renzi - dicono ancora i 5 stelle-, secondo cui il suo governo si è sempre comportato in modo sereno sulla questione banche. E men che meno ci siamo bevuti le fandonie della stessa Boschi che diceva di non essersi mai occupata dell'istituto di famiglia. Ha pure mentito di fronte al Parlamento e agli italiani, quando è venuta a rispondere in aula alla mozione di sfiducia del M5s".

Immediata richiesta di dimissioni da parte della sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dei ministri arriva anche dal leader della Lega Nord, Matteo Salvini: "Subito le dimissioni della ministra Boschi. Nell'affare banche c'è dentro fino al collo... La Lega non dimentica: che fine ha fatto la nostra richiesta di una commissione d'inchiesta su Bancopoli? Sepolta in un cassetto?".

Chiede chiarimenti in Parlamento il deputato di Mdp Arturo Scotto: "Indubbiamente la rivelazione di de Bortoli apre uno squarcio inquietante sui rapporti tra un ministro della Repubblica e l'ad di una grande banca per salvare Banca Etruria. All'epoca della mozione di sfiducia di un anno e mezzo fa parlai esplicitamente di un conflitto di interessi potenziale. Ora sembra che questa tesi trovi una sua conferma. Penso che la ministra Boschi debba spiegare subito in Parlamento di cosa si tratta. E il Pd debba prendere esplicitamente le distanze da questa commistione malata tra politica e affari".

La replica. Alle affermazioni del Movimento 5 stelle replica il capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato: "È vergognoso e strumentale l'attacco M5s a Boschi teso unicamente a coprire i disastri di Roma o l'inchiesta sulle firme false a Palermo. Si occupino dei problemi della gente e non di fare gli aspiranti pm, visto che non hanno né le qualità morali né le capacità giuridiche".