Boschi dimissioni. Etruria, Boschi accerchiata nel Pd. E Renzi ormai...
Etruria, Renzi non riesce più a difendere la Boschi. Cresce l'ipotesi delle dimissioni
Adesso sì che Maria Elena Boschi è davvero accerchiato. L'ex amministratore delegato di Unicredit Federico Ghizzoni conferma i contatti con la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio a proposito di una possibile acquisizione di Banca Etruria da parte di Unicredit, con una richiesta diretta avvenuta il 12 dicembre del 2014, escludendo però pressioni e l'allora ministra per i Rapporti con il Parlamento finisce di nuovo sotto assedio.
I renziani ufficialmente fanno quadrato ("Ghizzoni non parla di pressioni, Boschi ha già vinto la causa contro De Bortoli", si affrettano a dichiarare, mentre Matteo Orfini accusa il Corriere di "diffondere fake news") ma - in vista delle elezioni politiche ormai vicinissime - crescono i dubbi all'interno dello stesso Partito Democratico. "Speriamo che la legislatura si chiuda al più presto così da mettere fine a questo stillicidio in commissione banche, altrimenti altro che 40%...nemmeno il 20 prendiamo", confida un deputato dem. E non sono pochi quanti cominciano a sperare che Boschi non si ricandidi "per mettere il partito al riparo".
Finora Matteo Renzi l'ha sempre difesa, ma fino a che punto potrà farlo? A chiedere un "gesto di responsabilità" e quindi un "passo indietro" non è più soltanto la minoranza di Andrea Orlando ma anche fette importanti del partito. Dubbi crescenti ad esempio nell'area che fa capo a Dario Franceschini e pure in quella di Maurizio Martina. Il segretario "non le chiederà mai di lasciare il governo", confida un renziano, ma tra gli stessi fedelissimi dell'ex premier in molti sperano che le dimissioni arrivino spontaneamente per "salvare il Pd" da un tracollo nelle urne.