Politica

Bufera in Toscana: nominato un manager sotto inchiesta per mafia

La giunta toscana ha nominato un revisore contabile imputato per concorso esterno in associazione mafiosa

Regione Toscana, per i pm è un prestanome del clan Bagalà 

Scoppia la bufera in Toscana e sul Pd che la governa. Il motivo? A far scattare il “tornado politico” una nomina “sospetta”. La regione guidata da Eugenio Giani ha scelto come revisore dei conti un manager sotto inchiesta per mafia a Catanzaro. Lo si legge sul Fatto Quotidiano. Si tratta di Antonio Gedeone, nome estratto dalla delibera del 6 dicembre scorso di Regione Toscana, che come racconta Il Fatto Quotidiano riprendendo Il Giornale, ha subito suscitato malumori in consiglio, nel silenzio della giunta.

Il motivo? Il professionista, racconta il quotidiano, scelto per esercitare il “controllo in materia di contabilità pubblica e finanza” è al centro dell’inchiesta 'Alibante' condotta dalla Procura Antimafia di Catanzaro che ha scoperchiato l’anno scorso un giro di infiltrazioni mafiose nel medio Tirreno Catanzarese, terra d’origine di Gedeone, che nelle carte compare nel ruolo di indagato e ora imputato, insieme al fratello, nel processo che si sta celebrando nell’aula bunker di Catanzaro". 

Le accuse per il contabile che vive a Cortona, si legge sul quotidiano diretto da Marco Travaglio, "sono di concorso esterno in associazione mafiosa trasferimento fraudolento di valori, aggravato dall’agevolazione mafiosa". "La Procura, definisce Gedeone lo storico prestanome del boss Bagalà, essendo stato amministratore delle due srl calabresi al centro dell’inchiesta Calabria Turismo e Sole, anche se il commercialista sostiene di aver lasciato l’incarico prima dell’interdittiva antimafia", continua il quotidiano. Ma su questo sarà l’esito del processo a valere. Intanto in Regione si respira aria di "sospetto e imbarazzo", conclude il FQ