Politica

Calenda a scoppio ritardato su Renzi: non sapeva delle sue amicizie arabe?

Di Giuseppe Vatinno

Calenda non sapeva che Renzi era amico di Bin Salman quando ha fatto l’accordo con Italia Viva che gli ha permesso di non raccogliere le firme per Azione?

Calenda ha allora colto la palla al balzo ed ha replicato assai stizzito che "ero a fare iniziative sul territorio per azione e Iv. Non ero a Miami con il genero di Trump o in Arabia a prendere soldi dall'assassino di Khashoggi". Non contento del missile fatto partire su Renzi attacca anche la Bonino: "Gli Ego o la litigiosità non c'entrano nulla" perché "tutti i politici hanno un Ego. Per quello di Bonino consiglio di rileggersi Pannella. C'entra la volontà di fare politica in modo serio, onorevole e onesto. Buona giornata".

Ma evidentemente il rodimento del pariolino è tanto perché subito dopo non riesce a trattenersi e sgancia un altro Tweet al curaro: "Ho rotto con Letta quando ha trasformato l'agenda Draghi in quella Bonelli/Fratoianni/Di Maio. Non sono caduto nella fregatura di Renzi e Boschi sul finto partito unico". Dunque, si delinea la figura di un genio della politica che la sa lunga su uomini e cose. Ma il nipote di Comencini deve avere proprio delle Gran Rotazioni di Sfere perché non riesce ancora a trattenersi e torna sul bersaglio grosso, ancora il toscano: "Non ho preso finanziamenti per il partito da speculatori stranieri e intrallazzatori. Non ho mai incontrato un magistrato se non per ragioni di servizio. Mai sono entrato nelle lottizzazioni del CSM. Nella vita professionale non ho mai ricevuto avvisi di garanzia/rinvii a giudizio/condanne pur avendo ruoli di responsabilità. Non ho accettato soldi a titolo personale da nessuno, tanto meno da dittatori e autocrati stranieri".