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Politica
Calenda a scoppio ritardato su Renzi: non sapeva delle sue amicizie arabe?

Alla fine Renzi non ce l’ha fatta più ed ha replicato: "In queste ore Carlo Calenda sta continuando ad attaccarmi sul piano personale, con le stesse critiche che da mesi usano i giustizialisti. Sono post e tweet tipici dei grillini, non dei liberal democratici. Tuttavia io non replico. Se sono un mostro oggi, lo ero anche sei mesi fa quando c'era bisogno del simbolo di Italia Viva per presentare le liste. Se sono un mostro oggi, lo ero anche quando ho sostenuto Calenda come leader del Terzo Polo, come sindaco di Roma, come membro del Parlamento europeo. O addirittura quando l'ho nominato viceministro, ambasciatore, ministro. Sul mio essere considerato un mostro, ho scritto un libro".

Ed in effetti Renzi, questa volta, ha proprio tutte le ragioni. Ed è stato fin troppo “signore” a non replicare all’accusa più grave e cioè delle sue amicizie arabe. Forse –aggiungiamo noi- Calenda non sapeva che Renzi era amico di Bin Salman quando ha fatto l’accordo con Italia Viva che gli ha permesso di non raccogliere le firme per Azione? In realtà, il quadro che emerge è quello di un politico, Calenda, disposto a qualsiasi compromesso pur di lucrare qualche vantaggio per sé e per il suo partito. Oltretutto, la polemica ad orologeria è stantia e sa di strumentalizzazione lontano un miglio. Un po’ come in quelle coppie che si sono lasciate e lei recrimina sulle dimensioni del gingillo del partner, come se prima invece non lo sapesse.

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