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Politica
Calenda-Renzi, rottura insanabile. Due centri alle Europee. Chi sta con chi
Matteo Renzi Carlo Calenda

Sondaggi alla mano il fronte guidato da Calenda non dovrebbe avere problemi a superare lo sbarramento del 4%. Per Renzi invece...

 

Il dado è tratto. La rottura è definitiva e la scissione è insanabile. Nonostante le aperture di Enrico Borghi, capogruppo di Italia Viva/Il Centro (intervistato da Affaritaliani.it), ad Azione di Carlo Calenda, alle elezioni europee del 9 giugno 2024 ci saranno due liste centriste che entrambe avranno nel simbolo il richiamo a "Renew Europe", il gruppo liberale al Parlamento europeo guidato da En Marche! del presidente francese Emmanuel Macron.

Fonti degli ex renziani spiegano ad Affaritaliani.it che "non ci sono possibilità di ricucire" e che "ormai le linee sono definite". Da un lato ci sarà il centro calendario formato da Azione, dagli ex renziani dell'associazione PER (Popolari Europeisti Riformatori), Più Europa di Riccardo Magi e si sta anche lavorando per allargare l'intesa a Cateno De Luca, leader di Sud Chiama Nord, molto forte in alcune zone del Mezzogiorno. Sul fronte opposto Italia Viva di Matteo Renzi si presenterà alle Europee del prossimo anno con il movimento del sindaco di Benevento ed ex ministro della Giustizia Clemente Mastella e con quello di Totò Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia.

"Noi siamo sempre più convinti che tutti i partiti di ispirazione del Partito popolare europeo dovrebbero stare insieme per costruire un contenitore che porti un bel gruppo di parlamentari europei eletti in Italia a Strasburgo. Stiamo ancora lavorando però, prendendo atto e avendo la consapevolezza che Forza Italia ha scelto di andare da sola. Con tutti gli altri troveremo il modo di fare una lista che guardi all'idea sturziana perché pensiamo di chiamarla "Liberi e forti" e con questi partecipare a una competizione perché l'idea di sturziana e popolare possa essere rappresentata a Strasburgo anche da questa lista", ha affermato il segretario nazionale della DC, Cuffaro, all'Italpress.

Il segnale letto in modo esplicito e inequivocabile da parte dell'entourage di Calenda che l'ex presidente siciliano ha scelto Renzi e Mastella. Sondaggi alla mano, ma tutto potrà ancora cambiare, il fronte guidato da Calenda non dovrebbe avere problemi a superare lo sbarramento del 4% per entrare al Parlamento Ue e al momento, sommando i movimenti, si aggira attorno al 6%. Più difficile la sfida per l'ex premier ed ex segretario del Pd, fermo intorno al 3%. L'apporto di Mastella e Cuffaro potrebbe non essere sufficiente per raggiungere quota 4%. Ma la sfida è aperta e in campagna elettorale saranno scintille tra Calenda e Renzi che si contendono lo stesso elettorato, che poi in parte è anche quello di Forza Italia.

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