Caos M5s: base in rivolta, privacy allo sbando e l'escamotage della Raggi
Ribellione dei grillini che non vogliono il Partito a 5 Stelle, dati sensibili allo sbando e la Raggi tenta di evitare processo in campagna elettorale
Caos nel m5s per la decisione dei vertici di costituire una nuova associazione tramite la quale votare, partecipare e soprattutto candidarsi.
Si parla addirittura di "Resistenza M5s", i cui principali paladini sono Andrea Tosatto, attivista storico del m5s nonché autore di cover musicali in salsa grillina, e Marika Cassimatis, la candidata sindaco di Genova ostracizzata da Beppe Grillo e da allora front-woman di una battaglia interna per difendere i valori e i principi della cosiddetta "Carta di Firenze", un documento politico del 2009 che fissava giuridicamente la natura del Movimento 5 Stelle. La "snaturazione", per l'appunto, dei princìpi cardine del M5s è oggi il casus belli. Dice Tosatto: "Chi esce (dalla vecchia associazione sancita dalla Carta di Firenze) non può cacciare chi resta", sottolineando il proprio dissenso alla migrazione coatta nel nuovo partito a 5 stelle, che vede possibilità di alleanze con altre forze politiche, e nel quale si possono candidare anche indagati e inquisiti.
E che soprattutto è soggetto allo strapotere di Luigi Di Maio (capo politico e tesoriere) e di Beppe Grillo (di nuovo) garante.
Tosatto aggiunge poi: "Noi eravamo, siamo e rimarremo attivisti Cinque Stelle. Ci riconosciamo pienamamente nei valori, negli ideali e negli obbiettivi della vecchia associazione». E sottolinea: «Da lì non intendiamo muoverci e nessuno può sbatterci immotivatamente fuori casa. Siamo grillini della prima ora che hanno dedicato anni della propria vita al sogno di Gianroberto Casaleggio".
Frattanto, mentre Virginia Raggi cerca di evitare un eventuale processo in campagna elettorale, chiedendo il giudizio immediato così da scavalcare l'udienza preliminare fissata per il 9 gennaio prossimo, il malumore della base riguardo alla mutazione del m5s si propaga anche in altezza e viene esternato dalla deputata grillina Giulia Di Vita, la quale ha fatto sapere che non si candiderà alle prossime elezioni. Non esattamente un gesto eroico, visto che nella nuova associazione la Di Vita non potrebbe candidarsi in quanto "sanzionata" precedentemente (nella fattispecie, per le presunte firme false a Palermo). La Di Vita si è anche lamentata dei "tifosi di bassa qualità" allevati nel corso degli anni dal m5s, tifosi su cui - fino allo scandalo delle firme - nessuno aveva tuttavia mai obiettato.
Quanto alla nuova associazione, il sito che doveva raccogliere le candidature è andato in tilt per la marea di accessi, segno che una poltrona facile fa gola a molti, disposti a chiudere un occhio sul possibile rischio riguardante i dati sensibili. A tal proposito, il Garante della Privacy ha infatti bacchettato la Casaleggio & Associati per una illiceità nel trattamento dei dati personali... che sarebbero stati comunicati - senza previo consenso degli interessati - alle società Wind Tre SpA e Itnet Srl.
Insomma, un caos generalizzato che investe anche la materia delicata dei dati sensibili degli italiani e che tuttavia, in un Paese che si dilania per i sacchetti bio e che si scanna per una candidatura on-line a un win for life perenne, passa totalmente e colpevolmente inosservato. Quanto al punto dolente della privacy (che se il m5s dovesse arrivare a Palazzo Chigi diventerebbe un problema di tutta Italia), Daniele Cinà su twitter ha chiesto spiegazioni a Luigi Di Maio. Le attendiamo con trepidazione.