Politica

CasaPound e la missione in Birmania per salvare la minoranza Karen

Marco Zonetti

Le avventure di Franco Nerozzi, Alberto Palladino e Roberto Maggi, esponenti di CP e volontari nelle giungle indocinesi per aiutare un popolo stremato

CasaPound non cessa mai di stupire coloro che vi si avvicinano per studiarla con l'occhio asettico della curiosità politica, scevra da pregiudizi ideologici. Attualmente nell'occhio del ciclone mediatico per l'exploit elettorale a Ostia e le polemiche seguite alla "testata" di Roberto Spada a Daniele Piervincenzi, la "Tartaruga Frecciata" prosegue la propria avventura politica pensando in grande in vista delle prossime elezioni politiche e regionali nel Lazio, e - al tempo stesso - persegue le proprie attività filantropiche poco note ai più. 

Pochi sanno, infatti, che CasaPound porta avanti due progetti di missioni all'estero, una in Siria e l'altra in Birmania. Quest'ultima, in particolare, vede i giornalisti Alberto Palladino e Franco Nerozzi, fondatore - assieme all'ex giocatore della Roma Paolo Alberto Faccini - di Popoli Onlus, coadiuvati dal medico volontario Roberto Maggi, sfidare la pericolosità delle giungle indocinesi per aiutare la minoranza Karen, minacciata da anni, fin dal 1949, dal regime di Rangoon.

Il gruppo etnico dei Karen, da sempre soggetto alle repressioni birmane più o meno cruente, non ha mai smesso di rivendicare il proprio desiderio di autonomia dal Governo. Rivendicazioni incarnate dal generale Nerdah Mya (figlio dell'eroe nazionale Bo Mya, leader storico della Resistenza morto nel 2006) che guida la Karen National Defence Organization, il più antico reparto di autodifesa del popolo Karen.

Negli ultimi tempi, con l'arrivo nella compagine di Governo della premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi e l'instaurazione di un regime meno oppressivo, l'etnia Karen non ha tuttavia smesso di portare avanti le proprie istanze di autodeterminazione. Lo stesso generale Mya, presente a Roma in questi giorni ospite di CasaPound e del suo leader Gianluca Iannone, spiega che il governo di Rangoon ha stretto accordi con varie multinazionali intenzionate a sfruttare le loro risorse naturali, e che quindi la loro "lotta per la libertà" prosegue ardente e accanita come prima. 

CasaPound è presente da anni accanto al popolo Karen tramite per l'appunto la succitata Popoli e Solid Onlus, al punto che un villaggio è stato soprannominato "Little Verona" in omaggio alla città natale di Franco Nerozzi. Assieme al giovanissimo Alberto Palladino e al medico volontario Roberto Maggi, Franco Nerozzi si reca a portare aiuto a una popolazione stremata da anni di repressione e guerriglia. In un video che racconta uno dei tanti viaggi in Birmania, si assiste - con il racconto di Alberto Paladino e Roberto Maggi - alle operazioni di salvataggio di bambini in fin di vita e alla cura di feriti, perlopiù in tenera età. L'estrema povertà porta con sé malattie e patologie che affliggono la gran parte del popolo Karen, e in un ambiente di guerriglia gli aiuti diventano ancor più difficili. La determinazione di Nerozzi, Palladino e Maggi, tuttavia, riesce malgrado le avversità a soccorrere e a salvare molti sofferenti. Non è un caso, per l'appunto, che siano visti come eroi dalla gente del posto e che CasaPound occupi un posto speciale nel cuore dei Karen.

In questi anni sono sorte varie polemiche sulla missione in Birmania voluta da CasaPound, con ricostruzioni di ogni genere, sottolineando per esempio l'inopportunità di divise con il fascio littorio per i soldati dell'esercito di liberazione. Ma basta guardare il viso pulito di questi giovani soldati e il loro generale dagli occhi miti, e soprattutto guardare negli occhi i tanti bambini salvati da morti atroci, bambini ciechi dalla nascita, ragazzini di non più di quindici anni mutilati dalle mine, e vedere la risolutezza di Franco Nerozzi, Alberto Palladino e Roberto Maggi, che sfidano intemperie, inclemenza del clima, difficoltà burocratiche, strade impervie e pericoli di ogni genere, per portare rischiando la vita un po' di sollievo a una popolazione allo stremo. Chi salva un bambino salva il mondo, dice un vecchio adagio. E di bambini in Birmania così come in Siria, Popoli e Solid ne hanno salvati veramente tanti. Non riteniamo sia cosa da poco.