Politica
Difesa, Forza Italia detta la linea: "Un dovere raggiungere il 2% del Pil, poi avanti per step senza strappi"
Cattaneo sulle divergenze tra Giorgetti e Crosetto. Intervista

"E' un dovere raggiungere il 2% del Pil come un impegno preso in ambito Nato non da oggi ma dalla nascita della stessa Nato"
"Voglio innanzitutto ricordare e sottolineare come settimana scorsa una mozione chiesta a gran voce dalle opposizioni sul tema del progetto europeo ReArm alla fine, come sempre, ha trovato una posizione unanime dei partiti di governo e viceversa si sono espresse le stesse opposizioni votando spesso in maniera differente. Quindi, contano gli atti parlamentari che dicono che il Centrodestra su questi temi trova sempre sintesi e compattezza". Alessandro Cattaneo, responsabile Dipartimenti di Forza Italia, intervistato da Affaritaliani.it, risponde alla domanda se sia d'accordo con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che ha affermato che per la fine di quest'anno l'Italia arriverà al 2% delle spese del Pil per la difesa, o se invece abbia ragione il titolare della Difesa Guido Crosetto, il quale ha auspicato si superare quota 2% per la fine del 2025.
"Fatta questa premessa, bisogna ragionare per step. Innanzitutto è un dovere raggiungere il 2% del Pil come un impegno preso in ambito Nato non da oggi ma dalla nascita della stessa Nato. E tra l'altro questo impegno, disatteso, è stato più volte sottolineato come doveroso da raggiungere da tutti i governi che si sono succeduti. Quindi anche Conte, che oggi strepita, quando aveva responsabilità di governo era il primo a dire che il 2% è una soglia che doverosamente l'Italia deve raggiungere. Il nostro governo vuole ottenere questo obiettivo, ma siccome finora nella pratica nessuno ha dato seguito, lo faremo certamente. E questo ci darà anche un vantaggio perché gli spazi di spesa che si aprono potranno essere utili per sinergie con gli Stati Uniti per aumentare ancora di più le connessioni e aumentare il dialogo con gli Usa. Non abbiamo dubbi che l'America è e sarà il partner di riferimento", sottolinea l'esponente azzurro.
"Una volta raggiunto il 2% del Pil in spesa per la difesa, impegno da onorare, parleremo del resto. Ci sono ambiti in cui nella maggioranza siamo più distanti. Noi pensiamo che l'esercito europeo sia giusto, altri partiti della coalizione non la pensano così. Però andiamo avanti per step graduali senza strappi trovando gli elementi comuni che sono tanti. Infatti, l’altro ragionamento su cui tutti convengono è anche che le industrie della difesa possono essere messe in connessione creando economie di scala, un circolo virtuoso. Tutti convengono inoltre che la messa a debito comune europea, i 150 miliardi di euro, siano un approccio giusto, siamo un governo solido e credibile. Andiamo avanti per step convinti che sia la strada maestra e ragioniamo in maniera pragmatica, non cerchiamo consenso nel breve termine ma vogliamo essere giudicati nella traiettoria complessiva come un governo credibile e affidabile", conclude Cattaneo.
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