Elezioni, Centrodestra diviso? Tutto un bluff
Centrodestra, la strategia segreta di Berlusconi-Salvini-Meloni
E se fosse tutta una messa in scena? E se le divisioni a Roma, Torino e Napoli (e in altre città) del Centrodestra fossero studiate a tavolino? L'ipotesi circola in ambienti politici e viene confermata ad Affaritaliani.it da fonti ai massimi livelli di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. In sostanza si tratterebbe di una scelta ben precisa: andare in alcune città insieme, come Milano e Bologna, e in altre separati. Per quale motivo?
Il primo, ovviamente, è quello di contarsi e lasciare quindi ai cittadini la decisione su chi sarà il leader del Centrodestra alle Politiche e quale partito farà da aggregatore degli altri. La seconda ragione è più politico-strategica: l'obiettivo è quello di cercare di spaccare Area Popolare-Ncd tentando di convincere chi tra gli alfaniani (certamente non il ministro dell'Interno) non vuole andare dritto tra le braccia del Pd e di Matteo Renzi. Ecco perché il sì di Salvini a Milano all'alleanza con Maurizio Lupi (ma non con l'Ncd ufficiale) e la scelta di Berlusconi di convergere su Marchini, già appoggiato dai centristi, nella Capitale.
Se la Meloni ottenesse un solo voto in più del candidato di Forza Italia, o se addirittura andasse al ballottaggio, il giorno sarebbe evidente che a dettare le carte sarebbe il duo Salvini-Meloni. Ma il ragionamento vale anche nell'altro senso. Se Marchini battesse la leader di Fratelli d'Italia e se a Milano Forza Italia prendesse più voti della Lega, il pallino di costruire la coalizione in vista delle Politiche sarebbe nelle mani di Berlusconi.
Ovviamente Salvini è convinto di prendere più voti e di essere lui il candidato premier e non a caso ha aperto all'ipotesi del listone di Centrodestra con Forza Italia alle elezioni politiche, indispensabile se restasse l'Italicum come legge elettorale. Dietro questa apparente divisione che cela un accordo ben preciso ci sarebbe la regia di Giancarlo Giorgetti, vera mente del Carroccio e stratega del segretario federale.
A fronte della candidatura di Salvini a Palazzo Chigi l'ex Cavaliere starebbe accarezzando l'idea di contrapporre Giovanni Toti, che da Governatore della Liguria sta riscuotendo un certo successo in termini di consenso e gradimento. Staremo a vedere ma l'ipotesi che le lite e le divisioni di questa settimana siano soltanto un gioco delle parti trova conferme anche nella preoccupazione che serpeggia nel Pd e nei 5 Stelle sulla possibilità - evidenziata da diversi sondaggi - che il Centrodestra unito possa risultare la prima lista.