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Politica
Si riaprono i giochi nel Centrodestra

La sconfitta di Stefano Parisi a Milano, seppur di pochi voti, apre ufficialmente la battaglia nel centrodestra su chi debba essere il partito guida della coalizione. Su un dato Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia sono d'accordo: solo uniti si vince. Ma la tanto decantata unita' pone un problema da risolvere in tempio brevi e cioe' a chi affidare la guida della coalizione. Un timone che, a sentire Silvio Berlusconi, non puo' che stare nelle mani di Forza Italia, il partito dei moderati, l'unico in grado di aggregare le altre forze piu' estreme. Ed il 'modello' Milano ne e' la conferma. Di tutt'altra idea invece Matteo Salvini che coglie l'occasione del responso delle urne per stroncare i moderati. Certo la sconfitta di Parisi non va giu' agli azzurri. Dopo le percentuali del primo turno ed il risultato ottenuto da Fi, i forzisti avevano iniziato a credere nella possibilita' di riconquistare palazzo Marino. La vittoria del capoluogo lombardo, spiegano alcuni dirigenti azzurri, rappresentava la possibilita' di riaffermare quanto sostenuto dall'ex Cavaliere e soprattutto garantire, anche ora che l'ex premier e' momentaneamente fuori dai giochi, che la scelta di un esponente fuori dai partiti e dal profilo moderato rappresenta la carta vincente con cui poter giocarsi la vittoria, anche alle politiche. Un ragionamento che ovviamente gli alleati, sia Salvini che Giorgia Meloni sono indisponibili ad accettare. Quanto accaduto a Roma (dove la coalizione e' andata divisa) brucia ancora al cosiddetto duo lepenista pronto ora a rimettere in discussione gli equilibri interni: "Il centrodestra vince dove e' coerente", e' il commento lapidario della leader di Fratelli d'Italia, mentre il segretario del Carroccio e' ancora piu' netto: "Ci avevano detto che era necessario avere un candidato moderato, che rassicurasse ma abbiamo visto che nelle periferie non c'e' stata motivazione". La sconfitta dell'ex dg di Fastweb offre la possibilita' al leader della Lega di mandare un messaggio chiaro a quanti, Berlusconi per primo, intravedevano in Parisi il futuro leader della coalizione: "Gia' basta aver perso, mi sembra sufficiente", risponde senza mezzi termini dando appuntamento a tutti sabato prossimo a Pavia per un convegno sul futuro del centrodestra ma promosso proprio dalla Lega. Che Parisi sia destinato a scomparire dalla scena nazionale appare difficile visto che il diretto interessato non e' disposto a farsi da parte anzi, rivendica il risultato raggiunto in "soli 4 mesi" ma soprattutto calca la mano nel sottolineare come proprio da Milano "parta un nuovo progetto".

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