Rotondi: "Salvini candidato premier? Perché no"
Intervista di Affaritaliani.it a Gianfranco Rotondi, deputato di Forza Italia e leader di Rivoluzione Cristiana
Intervista di Affaritaliani.it a Gianfranco Rotondi, deputato di Forza Italia e leader di Rivoluzione Cristiana.
I ballottaggi hanno dimostrato che non funziona né il modello Milano né quello Bologna, come rilanciare la coalizione?
"Non esiste un modello adatto a tutte le occasioni, altrimenti i sarti sarebbero disoccupati. Lo stesso accade in politica: ogni campagna elettorale è diversa. Oggi la contrapposizione non è più tra destra e sinistra, bensì tra politica ed antipolitica. E' l'effetto di una decennale campagna mediatica sui privilegi dei politici, con rinforzo di inchieste, partorite dalle procure più politicizzate. L'obiettivo è arrivare al governo dei giudici, di cui il M5S è in parte espressione. A questa operazione si oppone la politica, non i modellini astratti. Il centrodestra sia politico, liberale, cattolico e garantista. Sia se stesso, insomma, e tornerà a vincere".
Pensa che Matteo Salvini possa essere il candidato premier del Centrodestra?
"Nel lungo periodo sì, perché no. Adesso la Lega è ancora percepita, come un partito del Nord, che inizia a proporsi al Sud; il che naturalmente è positivo".
Il Centrodestra deve tenere insieme Area Popolare e la Lega? In che modo?
"E' giusto dialogare al centro, anzi il centrodestra deve recuperare un rappresentanza del voto democristiano, ancora diffuso, che si orienta di volta in volta. Tuttavia la gente ragiona con più semplicità dei politici, ad esempio non capisce perché partiti al governo con Renzi dovrebbero porsi come interlocutori di una proposta di governo delle opposizioni".
Chi potrebbe essere il leader del Centrodestra e per individuarlo crede nello strumento delle primarie?
"Non ho mai creduto nelle primarie, concausa della crisi del Pd, compreso l'infelice appalto della sinistra italiana a Renzi. Quando un nuovo leader si annuncia, non c'è bisogno di primarie, si impone. Io, poi sono cattolico e dunque fiducioso che dopo un ventennio il Signore ne unga un altro".