Centrodestra, patto Berlusconi-Salvini-Meloni. Tutta la verità
Centrodestra, lista unitaria e candidato premier. Ecco il patto Forza Italia-Lega-Fratelli d'Italia
Affaritaliani.it ha scritto lunedì dell'accordo tra Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia in vista delle Politiche. Di fatto - come spiegato in questo articolo: Elezioni, Centrodestra diviso? Tutto un bluff - le divisioni in alcune città (Roma e Torino in testa) sono soltanto un gioco delle parti e dietro c'è una strategia ben precisa e studiata a tavolino.
Il punto chiave è la leadership del Centrodestra, visto che tutti sono convinti che comunque vada il referendum istituzionale di ottobre a febbraio-marzo si andrà alle urne per eleggere il nuovo Parlamento. L'intesa Berlusconi-Salvini (d'accordo anche Giorgia Meloni) è quella di lasciare che siano i cittadini a decidere. E la sfida principale ovviamente è tra gli azzurri e il Carroccio. Se in termini di voti alle liste, considerando la media nazionale, la Lega risulterà prima il candidato premier sarà Salvini.
Nel caso in cui a prevalere fosse Forza Italia sarà l'ex Cavaliere a scegliere il candidato per Palazzo Chigi da contrapporre a Matteo Renzi e ai 5 Stelle. E in campo per il momento c'è soltanto il nome del Governatore della Liguria Giovanni Toti. Su un punto non ci sono dubbi. Qualora restasse l'Italicum come legge elettorale, che impedisce le coalizioni elettorali, si formerà una lista unitaria di tutto il Centrodestra.
Il nome? Due le possibilità al momento sul tavolo: o semplicemente 'Centrodestra italiano' oppure, nel caso in cui il candidato premier fosse Salvini, allo studio ci sarebbe anche l'ipotesi 'Lega nazionale', anche se alcuni azzurri non sono convinti. Un altro punto sono le quote di candidati da distribuire tra i partiti del Centrodestra.
Al momento, comunque finiscano le Amministrative, si parla di un 40% tra Lega e Forza Italia (ma Salvini vorrebbe 45 a 35), 15% per Fratelli d'Italia e il restante 5% a candidati di liste minori. Insomma, nonostante le divisioni Marchini-Meloni, dietro le quinte l'accordo c'è tutto.