Politica
Centrodestra, "Forza Italia si autoriformi, Meloni? Troppo aggressiva..."
Centrodestra, intervista alla senatrice di Forza Italia Virginia Tiraboschi
Quale futuro per Forza Italia e per il Centrodestra? Affaritaliani.it lo ha chiesto alla senatrice Virginia Tiraboschi, eletta nel 2018 nel collegio di Settimo Torinese con la coalizione di Centrodestra. Imprenditrice nel settore turistico, la Tiraboschi è una dei volti nuovi di Forza Italia.
Il Centrodestra tradizionale è un'esperienza archiviata come ha più volte il ministro Salvini?
"Il modello di 10, 15, 20 anni fa è certamente un'esperienza che non è più attuale. E' molto chiaro il messaggio di Salvini: non ci sono ragioni per andare con Forza Italia a livello nazionale, anche se poi nelle realtà territoriali il leader della Lega si rende conto dell'importanza del radicamento sul territorio e con le comunità locali e, quindi, per vincere, come abbiamo visto nelle recenti elezioni amministrative, esiste ancora il Centrodestra. Sono due livelli completamente scollegati. Si tratta di un momento di transizione con il quale dobbiamo fare i conti. Certo che se anche noi di Forza Italia ci autoriformassimo un pochino potremmo rappresentare maggiormente l'area liberale del Centrodestra".
Il futuro di Forza Italia è con Renzi o con Salvini?
"Il futuro di Forza Italia non lo vedo assolutamente con l'area renziana del Pd. In quella composizione non mi ritrovo, anche perché Renzi è dentro il Pd rappresentato oggi dal nuovo segretario Zingaretti. Renzi sarà per 2 o 3 anni fuori dalla scena politica, ma, ripeto, in quell'area non mi ritrovo nella maniera più assoluta".
Che cosa pensa del progetto conservatore - sovranista di Giorgia Meloni?
"La Meloni è una donna coraggiosa e determinata che stimo molto. A pelle, non la conosco personalmente, è una donna che crede in quello che fa e dice. Però non so se il suo progetto oggi sia così maturo per l'Italia. Le Europee del 26 maggio saranno un test di grande importanza per Fratelli d'Italia che punta a superare lo sbarramento del 4%. Credo che stia comunicando il suo messaggio in modo un po' aggressivo dal punto di vista dei contenuti e sul piano verbale. Non so se il popolo italiano sia già così avanti nel recepire. Credo che oggi quel messaggio lì, più smussato, venga passato in maniera più efficace da Salvini. Ribadisco la mia stima personale per la Meloni, e sono molto solidale con il mondo femminile e con le donne con le palle come lei, ma deve fare ancora un po' di strada e di fatica. Non sarà facile arrivare al 4%".
Il governo cadrà dopo le Europee?
"Non cadrà, sono due forze politiche molto diverse tra di loro ma si trovano unite e fanno maggioranza e opposizione al loro interno. La Lega è più strutturata come partito del M5S e ha un maggiore consolidamento territoriale, ma i due leader se la intendono molto bene e credo vogliano portare avanti il loro progetto di riforme. Se non ci fosse stato lo scossone del 4 marzo e questa coalizione eterogenea, non sarebbero arrivate le riforme più o meno perfettibili che Salvini, sono parole sue, riesce a portare avanti meglio oggi con il M5S che in passato con il Centrodestra. Da quello che afferma Salvini è chiara l'intenzione di arrivare a fine legislatura con questo governo e dopo le Europee per il leader della Lega sarà tutto più facile. Potrà imbarcare Fratelli d'Italia se la Meloni non fa il 4%, mentre con Forza Italia sarà più difficile, dipende dal nostro grado di tenuta. Ogni giorno ha la sua pena e la politica è l'arte dell'impossibile per eccellenza. Quello che pensi oggi magari non si verifica domani, ma forse questo è anche il bello della politica".