Centrodestra, lite Forza Italia-Lega-Fratelli d'Italia. La verità
Lite nel Centrodestra, tutta la verità
Silvio Berlusconi visita il comitato elettorale di Guido Bertolaso e afferma che si va avanti con il "campione", ovvero con l'ex numero uno della Protezione Civile. Ma che cosa sta accadendo nel Centrodestra? Martedì 22 marzo - secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di riferire - nell'ufficio del senatore azzurro Altero Matteoli a Palazzo Madama si è riunito il tavolo del Centrodestra. Presenti, oltre a Matteoli, Paolo Romani e Sestino Giacomoni per Forza Italia, Giancarlo Giorgetti (vera mente di Via Bellerio), Massilimiliano Fedriga e Raffaele Volpi per la Lega (assente Gianmarco Centinaio), Ignazio La Russa, Carlo Fidanza e Fabio Rampelli per Fratelli d'Italia.
Il clima - spiega ad Affaritaliani.it uno dei partecipanti al summit - è stato "cordiale ma teso e aspro". La riunione è durata circa un'ora e il risultato, a parte un'intesa di massima sulla città di Bolzano, è stato l'ennesimo nulla di fatto. I toni si sono accesi quando Romani e Matteoli hanno chiaramente detto che la candidatura di Giorgia Meloni a Roma, e la richiesta di ritiro di Bertolaso, è "uno sfregio a Berlusconi". Su questo punto la discussione è andata avanti per una trentina di minuti tra ironia e toni sopra le righe, con gli azzurri che hanno parlato di "fine politica di Berlusconi nel caso in cui dovesse accettare il passo indietro sulla Capitale".
Fratelli d'Italia e il Carroccio hanno replicato che lo "sfregio", semmai, è quello di non convergere sul nome della Meloni. Ma il punto politico è che, a parte Stefano Parisi a Milano (ormai blindato), se non si trova la "quadra" bossiana su Roma - e l'unica possibilità è quella del ritiro del candidato berlusconiano - non ci sarà nessun accordo sulle altre grandi città che andranno al voto a giugno, da Torino a Bologna fino a Napoli. Non solo, l'impressione dei big di Fdi e Lega è che gli esponenti di Forza Italia, d'accordo con il cosiddetto 'cerchio magico' azzurro (il trio Bergamini-Rossi-Pascale), stia "caricando a palla" l'ex Cav, già di per sé "caricato a palla", per non accettare alcuna ipotesi di intesa.
Insomma, salvo improbabili colpi di scena, la Meloni giovedì a Milano lancerà un ultimo appello a Berlusconi per convergere sul suo nome nella Capitale ma se, come sembra, l'ex premier insistesse su Bertolaso a quel punto la rottura (Milano a parte) sarebbe sancita e ufficiale. Tanto che Fratelli d'Italia e la Lega (La Russa e Giorgetti in testa) sono già pronti a tavoli senza Forza Italia dalla prossima settimana nel caso di mancato accordo sulla Capitale. Dietro le quinte il sospetto dei fedelissimi di Salvini e Meloni è che l'ex Cav non abbia alcuna intenzione di trovare la "quadra" e spinga per rompere sulle Amministrative per poi spostarsi al centro e rilanciare lentamente il dialogo con Alfano e Verdini e, in prospettiva, con Renzi.