Politica
G20 clima, flop di Draghi. Tetto entro 1,5 gradi, ma salta la data del 2050
Pesano, come sempre, le divisioni tra i vari Paesi. Il premier: "Passi finora insufficienti"
G20: senso di urgenza su crisi climatica condiviso da tutti i leader - Durante la sessione due della seconda giornata del vertice del G20 a Roma, incentrata sul tema dell'ambiente e del cambiamento climatico, tutti i leader hanno comunicato nei rispettivi interventi un forte senso di urgenza per l'inasprimento della crisi climatica. Secondo quanto si apprende, l'ultimo report dell'Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite, citato da quasi tutti i leader intervenuti, fa capire al mondo che non c'e' piu' tempo da perdere per attuare un'efficace, rapida ed equa transizione ecologica. "La caduta dell'Impero Romano ci insegna che quando le cose iniziano a precipitare, lo fanno molto velocemente", ha dichiarato il premier britannico Boris Johnson. Anche il presidente americano Joe Biden ha lanciato un appello accorato a tutti i leader presenti. "Non voglio che le precedenti generazioni guardino al vertice di oggi pensando: ecco come abbiamo fallito", ha dichiarato Biden. "Le future generazioni devono pensare: ecco perche' abbiamo avuto successo". Il multilateralismo, principio cardine citato dal presidente Draghi nei suoi interventi, e' stato invocato in modo ampio e trasversale come imprescindibile per contrastare in modo efficace il cambiamento climatico. Molti leader hanno citato il G20 come principale promotore del multilateralismo: il presidente russo Vladimir Putin, ad esempio, ha dichiarato che il G20 deve essere leader nello stabilire regole chiare, uniformi e trasparenti.
I leader intervenuti, pur nella diversita' degli accenti, hanno convenuto in modo unanime sulla necessita' di azzerare le emissioni nette di gas serra entro la meta' del secolo, un impegno che sara' anche presente nella Dichiarazione finale del G20. Il presidente francese Emmanuel Macron ha citato direttamente gli impegni concordati dagli sherpa dei Paesi membri del G20 durante i negoziati che sono durati tutta la notte. Fra questi, un fondo da 100 miliardi di dollari per sostenere la transizione ecologica nei paesi a basso reddito, un graduale azzeramento dei finanziamenti alle centrali a carbone, la riallocazione dei Diritti Speciali di Prelievo di nuova emissione verso i paesi piu' bisognosi. Un messaggio di ottimismo e speranza arriva dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. "Questo G20 e' di importanza cruciale, avviene alla vigilia della COP26", ha ricordato Merkel. "Stiamo mandando un messaggio molto chiaro: siamo ancora piu' ambiziosi rispetto all'Accordo di Parigi". Lo stop al finanziamento delle centrali a carbone, il contenimento delle emissioni di metano e la riduzione delle esportazioni di fonti di energia fossile sono stati al centro di molti degli interventi della sessione. Il principio fondamentale, ricordato da tutti i leader, e' quello delle responsabilita' "comuni ma differenziate" da parte dei Paesi mondiali, ricordando la necessita' di aiutare in modo particolare i paesi emergenti e a basso reddito ad affrontare i costi della transizione. Molti leader intervenuti, inoltre, hanno salutato con favore la ratifica dell'Accordo di Parigi da parte della Turchia avvenuta di recente.