Politica
G20 clima, flop di Draghi. Tetto entro 1,5 gradi, ma salta la data del 2050
Pesano, come sempre, le divisioni tra i vari Paesi. Il premier: "Passi finora insufficienti"
Per contribuire ad avanzare verso gli obiettivi di vaccinare almeno il 40% della popolazione in tutti i paesi entro la fine del 2021 e il 70% entro la metà del 2022, prenderemo iniziative per contribuire ad aumentare la fornitura di vaccini e prodotti e strumenti medici essenziali nei Paesi in via di sviluppo e rimuovere i relativi vincoli di approvvigionamento e finanziamento". Lo si legge nel documento finale del G20, in cui si aggiunge che "rafforzeremo le strategie per sostenere la ricerca e lo sviluppo, nonché per garantire la loro produzione e distribuzione rapida ed equa in tutto il mondo". Le 20 maggiori economie si impegneranno inoltre a sostenere gli sforzi per ridurre a 100 giorni il periodo necessario per sviluppare nuovi vaccini, farmaci e test in caso di nuove pandemie.
Dobbiamo agire "rapidamente per evitare conseguenze disastrose" sul clima", ha detto il premier Mario Draghi, aprendo un evento a latere del G20 sul "Ruolo del settore privato nella lotta ai cambiamenti climatici", alla presenza del principe Carlo d'Inghilterra. "La lotta al clima è la sfida del nostro tempo. O agiamo ora e affrontiamo i costi della transizione e riusciamo a renderla più sostenibile o rinviamo e rischiamo di pagare un prezzo più alto dopo e il fallimento", dice il premier. "La presidenza italiana del G20 vuole spingere la crescita economica e renderla più sostenibile: lo dobbiamo ai cittadini, al pianeta e alle future generazioni", dice il premier.
"Sono grato al premier Draghi per aver riconosciuto l'importanza di certi temi e averli messi al centro di questo evento", ha detto il principe Carlo al G20. "Abbiamo una responsabilità enorme nei confronti delle generazione di chi non è ancora nato". "Ho dedicato gli ultimi 40 anni ai temi ambientali, ultimamente ho notato un cambiamento nell'atteggiamento generale", ha sottolineato il primogenito della Regina Elisabetta.
LE PAROLE DEL PREMIER DRAGHI - "La crisi climatica e' il problema decisivo dei nostri tempi. Mette in pericolo il nostro sostentamento, minaccia la nostra prosperita', mette a rischio il nostro futuro. Con lo scioglimento dei ghiacciai, l'innalzamento del livello del mare e gli eventi meteorologici estremi che si verificano sempre piu' frequentemente, ci troviamo di fronte a una scelta semplice. Possiamo agire ora o pentircene in seguito". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, rivolgendosi ai leader del G20 in apertura della seconda giornata di lavori del vertice. "Con l'accordo di Parigi, ci siamo impegnati ad affrontare collettivamente il riscaldamento globale. Ma i passi in avanti che abbiamo intrapreso da allora si sono rivelati insufficienti. Gli scienziati ci dicono che - con le politiche attuali - le conseguenze del cambiamento climatico per l'ambiente e la popolazione mondiale saranno catastrofiche. Il costo dell'azione - per quanto alto possa sembrare - e' banale rispetto al prezzo dell'inerzia", ha aggiunto Draghi. "Ieri ho affermato che le questioni globali piu' urgenti richiedono una risposta multilaterale. La lotta al cambiamento climatico coinvolge, letteralmente, il mondo intero. Restiamo uniti, nel successo e nel fallimento. E, come G20, abbiamo la responsabilita' di mostrare leadership e guidare il mondo verso un futuro piu' sostenibile", ha concluso.
IL MINISTRO DI MAIO - "'Abbiamo un'enorme responsabilità nei confronti delle generazioni che ancora devono nascere'. Sono le parole del principe Carlo, intervenuto questa mattina al vertice G20 che si sta svolgendo a Roma. Proprio per questo motivo l'Italia sta dando il massimo sulla lotta agli stravolgimenti climatici, e dobbiamo essere sempre più ambiziosi. Il nostro impegno è evidente, ovviamente serve una spinta coraggiosa da parte di tutti i Paesi". Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.