Politica

Ue, Fitto accelera sulla riforma della coesione. Il 26 marzo presenterà la prima bozza

Uno strumento che vale un terzo del bilancio comunitario

di Vincenzo Caccioppoli

Fitto: "L'Europa è diversa al suo interno ed è molto complessa. È necessario trovare i giusti compromessi che possano tenerla insieme"


È una delle riforme forse tra le più attese della prossima legislatura europea, ed una di quelle riforme che possono influire molto sulla crescita europea, soprattutto di determinate zone meno sviluppate, come quelle del nostro sud Italia. Stiamo parlando della riforma della coesione, un istituto nato nel lontano 1994 e che necessariamente bisogno di una profonda revisione dei suoi meccanismi e procedure. Una riforma che appare quanto mai attuale, in queste ore, alla luce delle polemiche sorte, non solo in Italia, sulla ipotetica possibilità che detti fondi potessero essere dirottati sul piano “Riarm Europe”.

Insomma, per Raffaele Fitto, commissario della coesione e vicepresidente esecutivo, un compito certo non facile, nel quale dicono i suoi collaboratori ci si sarebbe buttato a capofitto, fin dai primi giorni del suo insediamento a Palazzo Berlaymont. Se ne parla da tempo, ma ora sembra proprio arrivato il redde rationem per uno strumento di finanziamento che vale un terzo del bilancio comunitario.

In altre parole sembrerebbe che la Commissione europea sia intenzionata a stringere i tempi (forse anche grazie al forte impulso, in questo senso, dato proprio dal commissario Fitto, che sul tema ha ormai una esperienza pluridecennale). A quanto si apprende, infatti, il 26 marzo prossimo il vicepresidente esecutivo Fitto possa presentare una prima bozza della revisione della riforma dei fondi di coesione. Questo almeno è quanto emerge dall'ultimo ordine del giorno del collegio dei commissari del 18 marzo scorso. Per il momento si tratterebbe di una prima bozza di revisione intermedia, suscettibile quindi di ulteriori modifiche, ma è comunque un primo passo importante verso una riforma attesa da anni. Raffaele Fitto ha, infatti, definito la revisione di medio termine come un momento chiave per allineare meglio la spesa dei fondi strutturali alle nuove priorità dell'Unione europea.

“L'Ue è variegata, trovare compromessi per rafforzarla” ha detto Fitto in occasione della riunione della Confederazione delle cooperative, riunita ieri a Bruxelles.  "L'Europa è diversa al suo interno ed è molto complessa. È necessario trovare i giusti compromessi che possano tenerla insieme. Il compromesso" qui ha una accezione positiva per rafforzarne l'entità e darle modo di affrontare le sfide a livello internazionale".  ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, aprendo i lavori del convegno "Cooperative: forza motrice per la competitività e la coesione sociale in Europa" organizzato da Legacoop a Bruxelles. Nel suo intervento Fitto ha poi voluto porre l'accento anche sul particolare momento che sta vivendo l’Unione Europea di fronte alle nuove sfide geopolitiche. “Viviamo in un contesto in cui la flessibilità ci può consentire o impedire di rispondere alle richieste che arrivano dal nostro sistema economico e sociale". Ha affermato Fitto.

La "flessibilità", ha assicurato, sarà al centro della prossima revisione di medio termine della politica di Coesione, che dovrebbe essere appunto proposta la prossima settimana dalla Commissione europea. Un'occasione "per adeguare i programmi dell'attuale coesione alle priorità di oggi, dal momento che sono priorità che non esistevano quando le priorità di spesa sono state stabilite" tra il 2019 e il 2021. La revisione servirà quindi a "rafforzare la prospettiva" della politica e i suoi "sistemi di flessibilità". Fitto ha poi ribadito come la commissione abbia effettivamente introdotto una serie di provvedimenti che denotano un deciso cambio di approccio su molti temi, come quello inerente all’ agricoltura (e alla PAC, la politica agricola comune, anch’essa in attesa da tempo di una radicale riforma), o quello legato al contrasto all’immigrazione e ancora quello legato ai problemi di molti comparti industriali europei. Nessuna parola in merito alla possibilità che possano essere usati i fondi di coesione per il riarmo europeo, eventuale soluzione a cui la premier Meloni ha già fatto sapere di essere assolutamente e fermamente contraria. Sembra comunque chiaro dalle parole del commissario Fitto che anche la revisione della coesione terrà conto di alcune nuove priorità che sono emerse in questi ultimi mesi. E si cercherà perciò di andare il più possibile incontro alle esigenze di comuni e Regioni che chiedono maggiore flessibilità e una semplificazione dei metodi di erogazioni, riducendo per esempio il numero di strumenti di finanziamento ed evitando qualsiasi accentramento dei fondi in capo ai governi nazionali. Tesi che sembrano essere state sposate in pieno anche dal vicepresidente esecutivo Fitto, quando in missione a Roma, quindici giorni fa, ha incontrato gli enti locali. 

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