Politica

Congresso Pd, Elly Schlein in campo. Bettini e Orlando con Ricci

La giovane esponente Dem smentisce il ritiro: domenica a Roma il lancio ufficiale della campagna. Movimenti nella sinistra del partito

Pd: Schlein (quasi) in campo, domenica lancia "Parte da Noi"

Elly Schlein smentisce le voci sul suo imminente ritiro e, al contrario, si prepara a lanciare la sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico. Questo, almeno, a scandagliare chi attende da settimane lo start alla corsa della deputata del Pd, considerata da un pezzo della sinistra del partito "l'anti Meloni", galloni che Schlein si è guadagnata nella serata conclusiva della campagna elettorale, in Piazza del Popolo, gridando "sono una donna, non sono una mamma, ma non per questo sono meno donna", parafrasi del discorso di Meloni al convegno di Vox. 

L'appuntamento è al Monk, nel popolare quartiere Tiburtino di Roma, alle dieci di domenica mattina. "Abbiamo bisogno di vederci", annuncia Schlein in un video postato su Instagram, social network diventato veicolo prediletto delle comunicazioni dell'esponente Pd: "Di vederci con le tante persone con cui ci siamo scritti e sentiti in queste settimane dentro il Pd e il suo processo costituente, come fuori. Abbiamo bisogno di confrontarci attorno a quella visione di futuro fatta di proposte concrete che vogliamo portare come contributo a questo percorso, abbiamo bisogno di organizzarci, di costruire insieme una nuova strada, che parta da noi e attraversi il paese per cambiarlo". Strada, dunque, percorso e visione. Gli indizi portano tutti alla candidatura. E c'è anche un nome che circola su una eventuale mozione: "Parte da noi", seguita da una freccia ricurva che ricorda il simbolo di ricarica di una pagina web.


Pd: Bettini, occorre congresso franco, riflessione a sinistra

"Nella sinistra c’è una riflessione in corso, che parte dalla valutazione delle piattaforme dei candidati già in campo. Allo stato attuale le idee proposte da Ricci mi sembrano le più convincenti. Vedremo gli sviluppi; anche perché non mi pare affatto che Orlando si sia sfilato. Continuo a pensare che sarebbe il candidato più autorevole". Così Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd, in una intervista al giornale online Open si esprime sulle prospettive del congresso dem.

"Ho apprezzato lo sforzo di Bonaccini e della Schlein di chiarire i primi intenti programmatici a base delle loro candidature, che sono diverse ma ugualmente serie. La più lontana? Per vari motivi non mi sento di partecipare, per quello che può contare, alla corsa di Bonaccini", aggiunge Bettini. "O si cambia o si muore. Occorre un congresso franco, non reticente, che scelga con nettezza una identità e una linea politica. Da troppo tempo il Pd non è né carne, né pesce. Nel conflitto della società deve chiarire meglio da che parte sta. Con gli “ultimi” o solo con le élite illuminate? Con il salotto buono della grande imprenditoria del Nord o con le medie e piccole imprese che stentano a pagare gli stipendi alla fine del mese? Con un fisco che chiede ai ricchi di aiutare il paese in questo momento difficile o con la “prudenza” che lascia le cose come stanno? Con un ruolo autonomo dell’Europa per sostenere fino all’ultimo l’Ucraina, ma contemporaneamente capace di lavorare per la pace o con l’offensiva ideologica contro tutto il popolo russo, che non può che rafforzare la dittatura di Putin? Potrei continuare".