Politica

Copasir, tensione sempre alta Lega-FdI. Lite Salvini-Meloni: dietro le quinte

Di Alberto Maggi

Copasir, il dialogo nel Centrodestra sulle candidature alle Comunali non sblocca l'empasse

Il Centrodestra si avvicina, faticosamente, all'accordo sulle candidature per le elezioni comunali di ottobre, ma resta sullo sfondo - a lasciare aperta l'ormai quotidiana sfida tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni - l'intricata vicenda del Copasir. Dopo le dimissioni del presidente leghista Raffaele Volpi e dell'altro membro del Carroccio, il senatore Paolo Arrigoni, l'ex ministro dell'Interno è stato categorico. Così come i due capigruppo, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari.

La Lega chiede le dimissioni di tutti i componenti del comitato di controllo parlamentare sull'attività dei servizi segreti per arrivare alla nomini di dieci, nuovi, commissari. Ma finora non c'è sentore che possano esserci passi indietro da parte degli altri partiti. L'obiettivo del Carroccio è quello di rendere evidente a tutti come sia ormai necessaria una revisione della legge 124 del 2007 sul Copasir, proprio come aveva chiesto non molto tempo fa l'ex presidente Volpi.

La norma fu pensata e scritta senza tener conto che un giorno sarebbe potuto esserci un esecutivo di larghe intese con un solo gruppo parlamentare all'opposizione (gli ex M5S di Alternativa C'è non fanno gruppo). Se si andasse alla nomina di un nuovo comitato, nel rispetto della legge 124, cinque componenti spetterebbero a Fratelli d'Italia, in quanto opposizione al governo Draghi. Ma in questo modo - spiegano fonti di Via Bellerio - sarebbe palese come non verrebbe rispettato il principio della rappresentanza delle forze parlamentari. Anzi, verrebbe letteralmente stravolto. Obbligando così i partiti a mettere mano alla 124 in tempi rapidissimi.

Resta il fatto che per ora nessuna dimissione, oltre ai leghisti, sembra alle viste e non è escluso che i presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati, chiedano a Salvini, Molinari e Romeo di indicare due nuovi nomi per sostituire Volpi e Arrigoni. Ma, salvo colpi di scena, in quel caso i vertici della Lega - segretario e capigruppo - non farebbero alcun nome andando dritti con la richiesta di dimissioni di tutto il Copasir. Anche perché il presidente del comitato viene eletto a scrutinio segreto tra i componenti del comitato, così la legge, ma se l'unico membro dell'opposizione è Adolfo Urso, attuale vicepresidente di Fratelli d'Italia, dov'è la segretezza di una votazione dall'esito scontato?

Non solo. Nel Carroccio sono sicuri che non si arriverebbe mai alla forzatura politica di andare avanti con l'attività del Copasir (e di carne al fuoco ce n'è tantissima) senza i due componenti del partito di maggioranza relativa, stando almeno a tutti i sondaggi e anche all'esito delle ultime competizioni, le Europee del 2019. Una situazione a dir poco complicata che, probabilmente, nemmeno l'eventuale sblocco della partita dei candidati a sindaco nelle grandi città può risolvere. Non a caso ieri Salvini, entrando al vertice di Centrodestra sulle Amministrative, ha chiosato: "Siamo qui per parlare di Comunali, non di Copasir".