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Coronavirus,Mattarella teme anche la crisi di governo in questa delicata fase

Aumentano i malumori del presidente della Repubblica, la caduta dell'esecutivo adesso sarebbe drammatica

Coronavirus,Mattarella teme anche la crisi di governo in questa delicata fase

L'emergenza Coronavirus in Italia non riguarda solo la questione sanitaria ed economica in questo momento di crisi, ma anche gli equilibri politici. Aumentano infatti i malumori intorno al governo e questo preoccupa - come riporta il Corriere della Sera - il presidente della Repubblica Mattarella. Le fibrillazioni e il clima da guerra di tutti contro tutti preoccupano il capo dello Stato. Il quale però, per come interpreta il ruolo, non si lascia condizionare dalla babele quotidiana di diktat e dalle manovre, né tantomeno predispone lui qualche piano B. Perché non gli compete. Dunque non è questo per lui il momento in cui entrare in campo. Almeno fino a quando il governo avrà la fiducia del Parlamento.

Per Mattarella, insomma, - prosegue il Corriere - chiunque aprisse oggi una crisi senza la prospettiva di formare una nuova compagine, e dunque al buio, si assumerebbe una responsabilità enorme. Uno scenario del genere è la riflessione di Mattarella, che non cogoverna e quindi non vuole passare per la balia di Conte dovrebbe ispirare buonsenso a qualsiasi attore politico. A partire da coloro che propongono azzardatissime soluzioni in casa nostra (per esempio il liberi tutti subito e senza cautele), pretendendo dall’Europa il miracolo di aiuti incondizionati e a fondo perduto.

Atteggiamenti quasi provocatori, che hanno minato i primi tentativi di unità nazionale invocata dal Colle. E allora, che cosa può succedere di qui ai prossimi due o tre mesi? E come potrebbe muoversi il presidente? Escluso il voto in autunno - prosegue il Corriere - (perché prima bisognerebbe fare il referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari e poi una nuova legge elettorale), tra chi scommette sulla caduta del premier, qualcuno sostiene che sarà «la forza delle cose» a determinare la sorte di Conte. Cioè la forza di un malcontento che Conte finora non avrebbe dimostrato di saper arginare. Indipendentemente dal Quirinale, com’è ovvio.