Politica

Coronavirus, Sardegna: la Regione conferma la stretta, niente riaperture

Le riaperture concesse dal governo nel dopo Pasqua, non valgono per la Sardegna che dovrà aspettare la fine di aprile

In Sardegna le riaperture concesse dal governo ad alcune attività produttive dopo la Pasquetta dovranno attendere almeno fino al 26 aprile prossimo.

Lo impone una contestata ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione Christian Solinas e recapitata ai sindaci nel cuore della notte, con disposizione valide da oggi, 14 aprile. 

Ecco cosa prevede:

Chiusure - Non riapriranno le attività di commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria, le librerie e i negozi di abbigliamento per bambini e neonati. Sospesa anche la riapertura al pubblico degli studi professionali. Le chiusure di Pasquetta, che riguardavano supermercati e negozi di generi alimentari, sono state estese anche al 25 aprile e al primo maggio.

Spesa - Confermato l'obbligo di distanziamento interpersonale sia mentre si attende in coda per entrare in negozi (per esempio farmacia e parafarmacie) e supermercati sia una volta all'interno. Durante gli acquisti andranno sempre usati mascherina e guanti usa e getta "durante la permanenza all'interno dei locali.

Locali - Pulizia e igiene ambientale dovranno essere garantite almeno due volte al giorno e in base all'orario di paertura. Andrà assicurata un'adeguata aerazione naturale, oltre al ricambio d'aria. In particolare vicino a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento dovranno essere presenti strumenti per la disinfezione delle mani. Gli accessi continueranno a essere regolamentati con amplimaneto delle fasce orarie, in base ai metri quadi del locale (una persona per vota per quelli sotto ai 40 metri quadri). Dove possibile, dovranno essere differenziati i percorsi di entrata e di uscita.

Spiagge - Non saranno accessibili fino al 3 maggio. Questa chiusura si aggiunge a quella prevista da una precedente ordinanza che rendeva off limits parchi e giardini pubblici.

Jogging - Per chi vuole praticare attività motoria la nuova ordinanza allenta la stretta, eliminando il limite della vicinanza del 200 metri da casa. L'attività motoria "strettamente personale" è consentita "nelle immediate vicinanze della propria abitazione con il rispetto delle distanze minime di sicurezza da qualunque altra persone di almeno un metro e, comunque, muniti di adeguata mascherina".