Politica
Coronavirus, Zaia: "Senza le regioni chissà che sarebbe stata questa epidemia"
Zaia: “troppa movida, se contagi aumentano si richiude tutto”
Zaia: “troppa movida, se contagi aumentano si richiude tutto”
ll presidente del Veneto Luca Zaia, nella conferenza stampa di oggi 19 maggio, ha criticato aspramente il comportamento dei cittadini: "Troppa movida, Stiamo seguendo con molta ansia l’evoluzione di questa importante apertura che c’è stata. Mi sono arrivate decine di foto e video dove si vede movida a cielo aperto. Il tema degli assembramenti e la mascherina rimane quello, fondamentale per la sicurezza. La mascherina e le regole non sono coercizioni o attività da regime ma è la necessità. Noi abbiamo fatto la scelta di aprire in maniera importante e quindi si chiede sacrificio. Trovo assurdo che devo ripeterlo ogni giorno. Il virus non ha più un mitragliatore ma è un cecchino: gli basta un proiettile per colpire una persona. Siete sulla strada sbagliata se pensate che sia finito tutto. Io non sono chiamato a fare prediche: le regole sono chiare, il rischio di non rispettarle è il contagio. Dobbiamo far quadrato e rispettare le regole, non c’è altro modo. Se aumentano richiudere tutto e torneremo a chiuderci in casa. E’ questo che vogliamo? Io di certo no. Si può andare al bar ma non facciamo l’happy hour come facevamo prima. Almeno un po’ di rispetto per quelli che sono morti".
Coronavirus, Zaia: "Senza le regioni chissà che sarebbe stata questa epidemia"
Il Coronavirus resta al centro del dibattito politico, le riaperture ci sono state ma tra il potere centrale del governo e le autonomie delle Regioni la lotta è stata dura. Solo nella notte di domenica si è firmata l'intesa tra le parti, ma le divergenze restano tante. Lo conferma Luca Zaia, presidente del Veneto e considerato uno dei governatori più incisivi nella fase cruciale del diffondersi della malattia. "L'autonomia - spiega Zaia al Corriere della Sera - è un’assunzione di responsabilità. Ma io credo che irresponsabile sia chi non vuole l’autonomia. Da qui, discendono certi pasticci. Credo che la vicenda Covid abbia dimostrato fino in fondo l’importanza dell’autonomia. Lei pensi che cosa sarebbe stata questa epidemia se tutto fosse stato gestito solo da Roma. E qualcuno dice che la sanità va riaccentrata. Chi lo dice non ha capito nulla e dovrebbe ricominciare a fare il consigliere comunale: io lo renderei obbligatorio".
"Sono mancate le indicazioni da Roma, - prosegue Zaia - abbiamo sentito che le mascherine ai non malati non servivano, ne abbiamo sentite tante. Qui tutto è accaduto per scelte nostre. Sulla chiusura di Vo’ Euganeo e dai tamponi che abbiamo fatto subito alla popolazione di quel Comune e poi ad allargare il cerchio. Mi dicevano che sprecavo soldi. Noi i tamponi li abbiamo fatti con il sistema veneto, ma non è che qualcuno si fosse dotato di magazzini di tamponi…".
"Di fronte a questa immane tragedia, io non ho aperto polemiche con il governo. Di certo, se si diffondesse la notizia di un nuovo virus, io manderei là il meglio della sanità veneta per studiare il fenomeno. Io voglio dare una medaglia d’oro agli adolescenti e ai ragazzi veneti. Sono stati rispettosissimi, non se ne è visto in giro uno. Su questa base, qualcuno magari si riella alla mascherina. E invece, bisogna rigare dritti. Il virus non avrà più la mitragliatrice, ma resta un ottimo cecchino".