Politica

Covid, restrizioni in arrivo. Lockdown provinciali e tutto chiuso (zona rossa)

Di Alberto Maggi

Covid, allo studio restrizioni per fermare l'avanzata della variante Delta e 'salvare' l'autunno

Torna l'allarme Covid nel mondo. Anche alcune zone dell'Australia, oggi è il caso dell'area metropolitana di Brisbane, hanno deciso un nuovo breve lockdown per arginare la diffusioni delle varianti. Al momento in Italia i dati continuano a essere rassicuranti. Da ieri è caduto l'obbligo della mascherina all'aperto, tranne in Campania, e tutto il Paese è in zona bianca. Ma i tecnici del Cts, il ministero della Salute e Palazzo Chigi stanno lavorando diversi scenari, anche in base a quanto sta accadendo in Paesi non molto lontani come il Regno Unito. Ormai il numero di contagi tra i giovani, meno vaccinati, ha superato quello tra gli anziani e il timore è che il rallentamento delle vaccinazioni insieme alle vacanze estive e alla voglia di divertimento nei locali possa far esplodere la famigerata variante Delta del Covid. Che, non va dimenticato, secondo i virologi colpisce anche chi ha fatto soltanto una dose (copertura 20/30%).

Tra i provvedimenti allo studio, in caso di aumento dei casi, non ci sarebbe una chiusura nazionale, si spera scongiurata, bensì mini-lockdown chirurgici su base provinciale o anche di qualche comune laddove i contagi dovessero crescere in modo rapido e preoccupante. Lockdown locali nei quali sarebbero in vigore le famigerate regole della zona rossa, ovvero coprifuoco alle ore 22, chiusura di palestre, cinema, teatri, piscine, parchi. Bar e ristoranti potrebbero lavorare solo con asporto fino alle ore 18. Chiusura anche dei parrucchieri. Fonti della maggioranza e di governo escludono, salvo colpi di scena, che l'intero Paese o diversi regioni possano tornare alle restrizioni dei mesi precedenti, ma l'ipotesi dei mini-lockdown contro la variante Delta viene presa in seria considerazione. L'obiettivo è quello di fare di tutto per evitare che a settembre e poi in autunno ci sia una nuova ondata. E quindi, in attesa che si complitino le vaccinazioni anche tra i giovani, Cts e governo sono pronti a chiudere piccole zone del Paese per fronteggiare una nuova ondata.