Politica

Dai migranti alla religione, Papa Francesco è l'insospettato alleato di Meloni

Di Giuseppe Vatinno

Le parole dell’Angelus dal Papa sono le stesse che pronuncia la Meloni a Palazzo Chigi, solo qualche chilometro più in là. Analisi

Lo definisce “un bergamasco piuttosto ruvido a all’occorrenza menava come un fabbro”, quindi una figura vicino a quel Don Camillo disegnato magistralmente da Giovannino Guareschi che passava il suo tempo a contrastare il sindaco comunista Peppone. Storie della Bassa, storie di fitte nebbie invernali e crudeli caldi estivi ma che poi si trovano un po’ in tutto lo Strapaese. Fu don Guido a imporre alla famiglia Meloni di battezzare le figlie già in età scolare.

Questo a causa del padre comunista ed “ateo impenitente” –come lei stessa lo definisce- che non voleva assolutamente, seguendo il dettato marxista. La sua devozione non è solo formale, diciamo così, ma Giorgia Meloni ha anche un Angelo custode di riferimento che ha anche un nome e a cui si riferisce costantemente. Il premier dice che “credo fermamente che gli angeli si manifestino con chiarezza nella vita di ciascuno di noi: “Basta saper ascoltare”. Intorno ai diciott’anni l’interesse per l’angiologia è così forte che comincia a collezionare statuette che infila ovunque.