Politica
Di Maio e l'assicurazione abolita: una nuova patacca.
Di Maio e l'assicurazione
Il solito Di Maio, ormai araldo a tempo pieno e vessillfero di Grillo ormai noto comeil Federale di Genova, o il “Forestaro” ha dato l’annuncio: “abolita la scandalosa assicurazione della casta”.
Quella di cui Di Maio parla è una assicurazione sanitaria che hanno molte aziende, anzi tutte le aziende a favore dei loro dipendenti.
Ma in tempi di “poppulismo” spinto, in una sorta di Rivoluzione Francese permanente, in cui il popolino è solleticato dal trogolo della demagogia, tutto fa brodo anche le patacche.
Infatti, la famosa assicurazione di cui ciancia Di Maio, è pagata assai lautamente ogni mese dai parlamentari stessi tramite regolare trattenuta, come del resto i giornalisti e tanti altri professionisti.
Ma poteva sfuggir al “masaniello alla pummarola” la ghiotta occasione?
Certamente no.
Ed ecco quindi l’ennesima sceneggiata -è il caso di dirlo- napoletana come quella dell’abolizione dei vitalizi parlamentari già aboliti da Monti e neppure sono stati restituiti i soldi versati con profili di incostituzionalità.
E poi a pensarci bene, c'è da fidarsi di chi dice di tagliarsi i privilegi ammesso che questo lo fosse?
E‘ un po’ come segarsi l’albero su cui si sta lautamente appollaiati.
Che credibilità hanno questi signori?
Come ci si fa a fidare di uno che dice “guarda, io faccio schifo, guadagno troppo e mi voglio tagliare lo stipendio e i benefit. Però mi devi votare se no niente taglio”.
Solo un popolo alla frutta si può bere queste sonore panzane che il signor Di Maio, prima scarsamente occupato, ed ora riccamente sistemato grazie alle corbellate ammansite al popolo italiano.