Politica
Dl Rilancio, Cassese: "Chi lo ha scritto non conosceva il diritto e la logica"
Il giudice emerito della Corte Costituzionale non è morbido verso il governo: "La burocrazia non va eliminata, ma solo migliorata"
Dl Rilancio, Cassese: "Chi lo ha scritto non conosceva il diritto e la logica"
Il Decreto Rilancio varato dal governo è un faldone di 111 mila parole con 620 rimandi ad altre leggi e 103 rimandi ad altri provvedimenti attuativi. Il giudizio del giudice emerito della Corte di Cassazione Sabino Cassese non è per niente morbido. "Chi lo ha scritto - dice al Sole 24 Ore - non conosceva il diritto, la logica e il buon senso". Nei 1051 commi del Decretone Rilancio si può trovare di tutto: dalle abrogazioni di norme Covid del decreto legge ancora in vigore, ad intecci di leggi ancora non approvate dal Parlamento, che rischiano quindi di non essere approvate e quindi di allungare i tempi, ma soprattutto il quasi sistematico rimando a testi attuativi, se ne contano 75, poco meno di un terzo del totale degli articoli (266). Numeri da record, che fanno impallidire anche la Finanziaria del 2007, che si era fermata a 217 articoli. Come se non bastasse, il testo in Parlamento è atteso da circa 8 mila emendamenti, destinati a ingarbugliare ancora di più la fitta matassa e rallentare ulteriormente i tempi per far sì che entri in vigore. Cassese mette in guardia: : "Attenzione a voler cercare di eliminare la burocrazia, perchè quella è necessaria, bisogna solo cercare di migliorarla, ma non se ne può fare a meno".