Politica
Draghi fa uno sgambetto a Conte. Licenziato il capo dei Servizi, scelto da lui
Per il M5s è stato uno schiaffo al loro nuovo leader. Gennaro Vecchione è stato sostituito con Elisabetta Belloni
Draghi fa uno sgambetto a Conte. Licenziato il capo dei Servizi, scelto da lui
Il presidente del Consiglio Draghi ha preso una decisione importante. Ha licenziato il capo del Dis Gennaro Vecchione, proprio l'uomo al quale l'ex premier Giuseppe Conte aveva ceduto la sua delega per la guida dei Servizi Segreti, scelta al suo posto Elisabetta Belloni, potente dirigente della Farnesina. È prassi - si legge sul Corriere della Sera - che prima di ufficializzare le nomine il capo del governo informi i leader di maggioranza e opposizione. Raccontano che il colloquio con Conte abbia avuto toni tutt’altro che sereni e che l’ex premier abbia subìto l’avvicendamento come un affronto, irritato per la sostituzione che arriva a sei mesi dalla scadenza del mandato di Vecchione e viene interpretata come la volontà di cambiare decisamente passo in quello che è certamente un posto strategico.
Per Draghi ci sono stati troppi inciampi, troppe vicende opache rispetto alle quali lo stesso Vecchione non ha mai dato dimostrazione di avere davvero in mano la situazione. E, soprattutto, troppi legami con la vecchia amministrazione degli Stati Uniti evidentemente non apprezzata dallo staff del presidente Joe Biden. Dalla vicenda Barr e la questione Russiagate, alla liberazione dei pescatori in Libia, fino al più recente incontro in autogrill tra un suo dirigente, Marco Mancini, e il leader di Italia Viva Matteo Renzi.
L’ irritazione dei vertici del Movimento 5 Stelle, - prosegue il Corriere - che dopo il Consiglio dei ministri parlano di "schiaffo a Giuseppe Conte", fa ben comprendere come la sostituzione di Gennaro Vecchione al vertice dei servizi segreti sia decisione esclusiva del premier Mario Draghi. Solo i collaboratori più stretti, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e naturalmente il sottosegretario con delega all’intelligence Franco Gabrielli, erano a conoscenza della scelta del premier di nominare Elisabetta Belloni, potente segretario della Farnesina, molto apprezzata in Italia e all’estero proprio per la sua capacità di gestire le situazioni di crisi e i rapporti internazionali.