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Politica
Draghi su Zelensky ha parlato troppo: prenda lezioni da Vito Petrocelli

Bravo Petrocelli

Draghi: "L’Ucraina difende anche la nostra libertà....   Quando l'orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento, proprio allora dobbiamo difendere i diritti umani e civili, i valori democratici. - conclude il premier rivolgendosi a Zelensky - a chi scappa dalla guerra, dobbiamo offrire accoglienza. Di fronte ai massacri, dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari, alla resistenza. Al crescente isolamento del Presidente Putin, dobbiamo opporre l'unità della comunità internazionale. L'Ucraina ha il diritto di essere sicura, libera, democratica e l'Italia - il Governo, il Parlamento, e tutti i cittadini - sono con voi. L'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione Europea". 

Nathalie Tocci (politologa, direttrice Istituto Affari Internazionali): “La vera svolta è nelle parole di Draghi. Il mondo è cambiato. Putin è al punto di non ritorno. È un cambio di paradigma. Siamo di fronte a un cambio sistemico che non finirà con il cessate il fuoco.” (puoi leggere qui l'intera intervista di affaritaliani.it a Tocci) 

Vito Petrocelli, presidente della Commissione Esteri del Senato, critico con la scelta di ospitare in videoconferenza il presidente Ucraino in Parlamento, chiede al suo partito di chiudere con il governo Draghi: "Penso che per il M5S sia arrivato il momento di ritirare ministri e sottosegretari dal governo Draghi. Questo governo ha deciso di inviare armi all'Ucraina in guerra, rendendo di fatto l'Italia un paese co-belligerante" (leggi l'intera dichiarazione qui)

Sarà soddisfatto Mattarella per il comportamento della sua creatura, Draghi? Dicono che Berlusconi abbia superato la delusione di chi gli aveva prospettato la possibile realizzazione dell’assolutamente irrealizzabile, tant’è ch’è tornato pimpante e sicuro al suo motto “qui lo dico e qui lo nego” cavallo di battaglia nella tattica per la corsa (da fermo) per il Colle.                                                                                Grandioso, il Berlusca, tre giorni fa lo storico annuncio: “Qui lo dico e qui lo nego: mi sposo, ma non mi sposo!”  

E l’altro deluso, il vero bidonato? Beh, sembrerebbe che oltre ad aver assorbito il colpo (all’inizio era tetro) ora abbia deciso di far finta di nulla. Cioè di comportarsi come se fosse stato eletto! Dov’è infatti finito l’ex-onnipresente in TV, prima delle elezioni? Tace di fronte alle irresponsabili parole della sua creatura? Ma cosa sa dei massacri compiuti dagli attuali eroici ucraini, anche mediante decapitazione (come ho ricordato recentemente)? 

Cosa ne sa del programma elettorale dell’eroico protagonista della serie TV dedicata a sé stesso? Ovviamente nulla, come nulla sapevano gli ucraini e telespettatori, che l’hanno premiato con più del 74 % dei voti, in base a una campagna elettorale condotta con foto, cartelloni e frasi, rigorosamente pescate dal telefilm. Lui non ha fatto comizi: ha riproposto spezzoni di film. 

Questi sono fatti suoi e di chi l’ha votato. L’aspetto interessante, che dovrebbe essere studiato da sociologi, psicologi e psichiatri, sta nella domanda: dove porta la tendenza della sempre crescente importanza dei cosiddetti “opinionisti” o, peggio, “influenzatori”?  La noia sociale, la noia dello stare abbastanza bene (come ripetono che stessero tutti i non coinvolti in guerra in Ucraina) può portare ad atti avventurosi gli individui e anche i popoli? Perché, sinceramente, anche dedicando tanto tempo a studiare la storia e la situazione ingarbugliata di quelle parti, non riesco a capire la frenesia di Zelensky … di saltare da un campo all’altro. E, grazie alla sua popolarità su tutt’altra attività, di irretire tanta gente a tal punto da farla diventare pronta a morire, pur di saltare dall’altra parte. Insomma, se i Ferragnez (coppia Fedez-Ferragni), dovessero realizzare una serie televisiva  Ferragnez I ritorno, alla Monarchia, ce li ritroveremmo Re e Regina? 

Torniamo alle affermazioni su riassunte, di Draghi, Tocci e Petrocelli. 

L’unico con i piedi per terra, mi sembra il pentastellato Petrocelli.  

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