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Politica
Draghi su Zelensky ha parlato troppo: prenda lezioni da Vito Petrocelli

Quasi tutte le affermazioni del neo bi-Presidente Draghi sono eccessive, da principiante emozionato. Alcune sono al livello delle uscite infelici del suo ministro degli esteri Di Guaio... scusate, Di Maio. E ha dato la stura a previsioni di portata storica e a livello mondiale, che non vedo assolutamente. Secondo la direttrice dell’IAI, costituiscono un cambio di paradigma (?), storico e a livello modiale, le uscite strabordanti di Draghi che, da mezzo muto che era, ha parlato decisamente troppo, esagerando e anche sbagliando vistosamente (Governo, Parlamento e tutti i cittadini italiani sono con l’eroe Zelensky? Con uno curato con ottimo anticipo dagli USA?). Draghi ha mai il sospetto di stare in una botte … piena di dinamite? Magari su queste “quisquilie” dell’essere di fatto cobelligeranti, cade il governo e a combattere a fianco del grillino con troppi grilli in testa, ci va lui... . Noi non siamo tanto lontani da Belgrado, dove anche i disimpegnati tifosi di calcio, hanno imparato così bene tecniche e strategie americane, a furia di avere le loro bombe in testa, grazie a D'Alema e al solito Mattarella o di sentir le deflagrazioni vicine, che hanno preparato una meravigliosa, spettacolare immagine panoramica, degli aiuti umanitari della Nato (vedi "I tifosi della Stella Rossa ricordano i crimini di guerra USA con uno striscione").

Vedrò di fare esporre una gigantografia nel ristorante dove si reca il nostro apprendista uomo politico, che ha dato pienamente ragione al giudizio con cui l’ha liquidato, dandogli il benvenuto, Marco Travaglio “Sarà un bravo banchiere, ma di politica non capisce un tubo.” 

Nell’assistere all’ovazione dei parlamentari in piedi e all’insistenza dei loro battimani (Di Maio con frequenza ed energia doppia dello spompato Draghi), scioccato dalle parole da guerrafondaio di Mr M’Illumino d’Incenso, mi sono vergognato d’essere italiano

Spero in gente seria, equilibrata, come, appunto, Vito Petrocelli che sanno rispondere nel modo più umano anche a questo quesito: “Ma chi dovrebbe piangere di più per i morti in Ucraina e per i giovani uomini che non possono lasciare il paese ? Massimo Giannini fa il femminista dicendo che per la parità dei sessi, dovrebbe andare in guerra anche chi ha la passera. E chi è l’unico che potrebbe risparmiare altre distruzioni e altre morti? Draghi risponde, Putin?  Ma Putin è intervenuto per porre termine a una guerra in atto dal 2014.  

Dovrò fotocopiare l’articolo di Claudio  Risé “L’occidente non si può ridurre al carpe diem”, cioè non può prendere posizione conoscendo solo l'ultima notizia, ciò che è successo ora, nell’attimo fuggente!” 

Lo storico Franco Cardini, che seguivo sul Corriere della sera, sta cercando di spiegare, nelle trasmissioni condotte e con ospiti, tutti del carpe diem, perché c’è questa guerra. Niente da fare: lo zittiscono, gli parlano sopra, quando potrebbe parlare, scatta la pubblicità. 

Che tutti costoro siano del carpe diem, non c’è da meravigliarsi; tutti vogliono aprire bocca e non hanno tempo da perdere andando a ieri e l’altro ieri. Ma che siano del carpe diem anche gran parte dei parlamentari e soprattutto il troppo lodato mancato Presidente, che per vendetta fa lo fa lo stesso, questo è il marchio del nostro governo, detto all’inizio, dei migliori e che si sta rivelando dei peggiori. Siamo proprio al fondo del barile. Il 22 marzo 2022: giornata della vergogna. L’Italia non era pacifista e ripudiava la guerra? Povera Italia, in balia delle decisioni Nato, grazie ai nostri illustri yesmen.

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