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Politica
Elezioni 2018, Antonio Ingroia presenta "Lista del Popolo"

Antonio Ingroia è tornato. Oddio, non è che fosse mai partito, ma è tornato politicamente è ha presentato qualche giorno fa, insieme a Giulietto Chiesa, il programma del suo nuovo movimento che si chiama “Lista del Popolo”, simbolo un cavallo, scelto, si presume, per il fatto che salta gli ostacoli.

Eravamo rimasti fermi al fallimentare esperimento di “Rivoluzione Civile”, che fondata ne 2012 vide l’adesione di Antonio Di Pietro con Italia dei Valori, i Verdi, La Rete di Leoluca Orlando, il Partito dei Comunisti Italiani e il Partito della Rifondazione Comunista.

Dopo quella esperienza Ingroia ha fatto l’avvocato, difendendo anche personaggi accusati di associazione mafiosa, http://www.antimafiaduemila.com/home/rassegna-stampa-sp-2087084558/35-mafia-eventi-sicilia/68852-mafia-imprenditore-arrestato-nomina-ingroia-difensore.html

Lui, il nemico giurato di Berlusconi, lo ha da poco rivalutato affermando che l’ ex Cavaliere fu vittima della mafia http://www.ilgiornale.it/news/cronache/giravolta-ingroia-berlusconi-fu-vittima-mafia-1494934.html

Ora Ingroia ci riprova con una formazione che ricalca Rivoluzione Civile anche nel colore arancione (cromatismo utilizzato, tra l’altro, anche da Luigi De Magistris, anche lui ex magistrato) e che rischia seriamente di fare la stessa fine; si è presentata solo in otto regioni perché per le altre non ce l’ha fatta a raccogliere le firme necessaria, in automatico, come per la Bonino, è partita la solita lagna della legge fatta male etc etc, ma che in realtà chi tenta l’avventura elettorale conosce benissimo.

Ingroia ha addirittura detto che “dal momento che c’è un tentativo criminale di estrometterci, un disegno eversivo attuato con una legge elettorale incostituzionale, che ha truffato i cittadini”, quindi un gran tintinnare di Poteri Forti in agguato per ostacolare il progetto.

Prosegue Ingroia:

“Noi non abbiamo comunque paura di affrontare le strade difficili, non come la Bonino, che si è fatta adottare da qualche clan politico come il Pd”. Tra i promotori della lista anche il politico e giornalista Giulietto Chiesa che ha denunciato come “tutti i governi, di centrodestra e di centrosinistra, hanno svenduto la sovranità del nostro Paese, violando la Costituzione. Lo Stato è diventato una S.p.a. e ha perso la sua funzione sociale ma noi proponiamo misure che possono essere realizzate in tempi brevi se c’è una volontà politica”. Stefano Sylos Labini, geologo con la passione per gli studi economici, ha spiegato che la Moneta fiscale consiste in titoli – che vengono denominati Ccf, certificati di credito fiscale – che danno diritto a ottenere sconti fiscali dopo due anni dall’emissione e hanno un valore monetario stabile e garantito dallo Stato. “L’introduzione di una moneta fiscale non violerebbe trattati europei – ha chiarito – e la manovra in campo punta a immettere circa 30 miliardi di euro per tre anni, arrivando ad un totale di 1000 che rappresenta all’incirca l’output gap tra il valore del Pil attuale e quello del 2017. La manovra fiscale ha l’obiettivo di integrare il reddito delle fasce sociali in difficoltà e permette di guadagnare due anni di crescita”. Tra gli altri interventi proposti dalla Lista del popolo, il ripristino della sovranità nazionale con la “trasformazione dell’Italia in un paese neutrale, fuori di ogni blocco militare e al servizio della pace” e il lancio della piu’ grande class action popolare contro le agenzie di rating per rivendicare un risarcimento da 120 miliardi; infine l’abrogazione di una serie di leggi: la legge Sacconi, la Fornero, il Job Act, l’abolizione del pareggio di bilancio e la reintroduzione dell’ art 18 dello Statuto dei lavoratori”.

 

I tre “pilastri” del movimento saranno:

 

Primo pilastro: un appello al popolo, esplicito, sottolineato. Infatti, richiamando più marcatamente i valori della Costituzione la lista si chiama “Lista del popolo per la Costituzione”.

Secondo pilastro. Una lista di uomini e donne “illustri”. Nel senso che occorre individuare un “governo” potenziale di persone con queste caratteristiche. Devono essere al di sopra di ogni sospetto, onesti, competenti. Devono riscuotere la fiducia della gente per il loro presente e il loro passato.

Terzo pilastro. Un appello al popolo, sincero, franco, onesto. Vogliamo cambiare il paese, radicalmente. E che si fonderà, in primo luogo, sulla parola d’ordine di “Attuare la Costituzione”.

 

Insomma, un programma populista, con il solito “mandiamoli tutta via” (riferito al Parlamento) che sollecita i temi classici della sovranità monetaria, di una sorta di reddito di cittadinanza, la sovranità nazionale, abolizione della legge Fornero.

Sembrerebbe il programma della Lega o dei Cinque Stelle piuttosto che di un movimento di sinistra, ma il populismo, si sa, fa miracoli.

 

 

 

 

 

 

Tags:
antonio ingroialista del popologiulietto chiesaantonio di pietro





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