Politica
Elezioni 2018, mercati internazionali calmi sperano nel governicchio
Elezioni 2018. Gli investitori internazionali sono tranquilli. Per i poteri finanziari forti meglio un Governicchio
Qualche partito in vista delle elezioni vuole cancellare l’odiata legge Fornero sulle pensioni, qualcun altro vuole concedere il reddito di cittadinanza e magari immaginare un referendum per uscire dall’euro, altri annunciano di voler togliere le tasse sulla prima casa, sulle successioni ed altro ancora in un turbinio di promesse dai costi inimmaginabili. E che fanno i mercati internazionali di fronte a tali prospettive? Si agitano influenzando pure lo spread come normalmente fanno in questi casi?
Nemmeno per sogno, gli investitori internazionali si dimostrano insolitamente tranquilli. Lo spread e’ fermo, la Borsa viaggia e l’euro guadagna in un anno oltre il 14%.
Elezioni 2018. Gli investitori internazionali sono tranquilli
Ben diverso era stato l’approccio della speculazione internazionale nel 2011/2012 : lo spread aveva superato quota 500 e il Governo Monti per cercare di metterci una pezza menava fendenti a destra e manca sugli italiani con leggi pesantissime. Il Paese era nel pieno della crisi economica mondiale.
Il medesimo nervosismo si era avvertito durante il referendum istituzionale di Matteo Renzi, il cui risultato disastroso per lui segno' l’inizio della sua parabola discendente che pare non fermarsi.
Il nervosismo anche in quel caso aveva un senso e si chiamava ‘crisi delle banche’ con il Monte dei Paschi di Siena in prima linea tra i possibili crash.
Elezioni 2018. L’economia italiana sta crescendo
Oggi l’aria che si respira e’ completamente differente. L’Italia sta crescendo (anche se un po’ meno di tutta l’Europa), le imprese stanno esportando, la disoccupazione e’ in controtendenza positiva, le banche sono state salvate e il debito pubblico, i nostri 2300 miliardi ( terzo debito al mondo), ha segnalato un lievissimo calo.
E’ sicuramente una compilation di buone notizie visibili anche fuori dai nostri confini.
Altro aspetto interessante e ’tranquillante’ per l’Italia e’ che ,a differenza del 2012 ,quando il nostro debito era per più’ della meta’ in mani straniere, oggi oltre i 2/3 dello stesso sono in mani italiane.
Elezioni 2018. Gli Italiani seri pagatori
E poi, e dobbiamo dirlo con orgoglio che nonostante una fama immeritata di ‘non precisi ’ siamo probabilmente l’unico paese che sta rispettando alla lettera tutti gli impegni con l’Europa.
Finalmente gli investitori hanno capito che tutti i Governi italiani che si sono succeduti con insolita’ velocità’ si sono fatti merito di aver pagato sempre gli interessi sul debito.
Uno Stato che si e’ sempre cosi' dimostrato buon pagatore all’estero ma cattivo pagatore in casa propria con i propri creditori interni.
Il messaggio che la finanza internazionale ci sta trasmettendo con questa ‘bonaccia' e’ del tipo’ siamo pronti a scommettere su di voi, importante che il patto con noi investitori sia chiaro’.
Elezioni 2018. Per i poteri finanziari forti meglio un Governicchio
Patti chiari quindi ma non solo questo.
Dietro c’e’ pure la consapevolezza dei mercati che, con la nostra legge elettorale, nessuno riuscirà’ a governare da solo.
Questo rassicura gli investitori e lima le posizioni estremiste. Cosa che non e’ successa in Francia tra lo scontro Macron/Le Pen ma da cui e’ uscito un vincitore chiaro e soprattutto unico.
Insomma, per concludere, la finanza internazionale (che non segue il day by day della campagna elettorale italiana), sembra schierarsi a favore di una coalizione di partiti al Governo. Con buona pace di Beppe Grillo e dei pentastellati.
Per i ‘poteri forti’ meglio un ‘governicchio’, meglio un 'inciucio tra partiti’ piuttosto che un unico vincitore in grado di prendere decisioni, magari non in linea con i desiderata dei mercati.